2 mesi dopo l'evento di presentazione del nostro "Comune denominatore" e a 5 dalle elezioni, manca ancora un candidato/a del centro sinistra. La Piazza Comune auspica una soluzione inclusiva e accogliente - anche fuori dagli schemi.
Il 27 ottobre, con il sano ottimismo che ci contraddistingue, abbiamo creato le condizioni per permettere a "molti" (cittadini, associazioni, partiti) di ragionare attorno ad un progetto ampio, civico, partecipato per il futuro della Città. Lo abbiamo fatto senza escludere nessuno: hanno aderito solo partiti dell'area del centrosinistra, evidentemente gli unici a riconoscersi nei nostri valori fondativi: europeisti, anti-fascisti, progressisti.
Lo abbiamo fatto presentando, in un incontro pubblico e partecipato, un comune denominatore nutrito di proposte e visioni. Non abbiamo chiesto futuri incarichi né promosso una nostra lista civica, o espresso una nostra candidatura: ci muove solo l'autentica passione per l'impegno politico e il futuro di questo territorio.
Sono passati 2 mesi, e il dato certo è che oggi il centro sinistra non ha trovato una soluzione condivisa. Non vediamo un programma né un candidato/a Sindaco/a. Le esperienze fallimentari di soluzioni trovate a pochi mesi dal voto, liste messe insieme in maniera raffazzonata, programmi fotocopia che citano tutto per non citare nulla non ci appartengono e non vogliamo farne parte. Né possiamo stare con chi intende la politica come piccole gelosie e conditio ad excludendum.
Passare per le primarie ora, a 5 mesi dal voto, implicherebbe un percorso suicida, che porterebbe ad esprimere solo a poche settimane dal voto un candidato vero, peraltro indebolito da una campagna interna alla sinistra che, la storia ci insegna, spesso si consegna stremato dal fuoco amico alla contesa delle elezioni.
È un ultimo appello, il nostro, a definire un imminente percorso per condividere una candidatura che sappia unire senza per questo dover rinunciare a contributi indispensabili di chi è già in campo. La nostra piattaforma è e rimane a disposizione. E rilanciamo: perché non pensare, facendo un passo verso la nuova classe dirigente, ad un primo/a cittadino/a fuori dai soliti schemi, che, come abbiamo visto, rischiano di diventare fallimentari?
La Piazza Comune