"Abbiamo appreso dell’allagamento dei locali dell’ospedale Sant’Andrea, a causa di un guasto all’impianto idrico. A pochi giorni dalla notizia delle condizioni di freddo nei reparti che hanno obbligato all’acquisto di stufette elettriche per scaldarsi, un altro pesante disagio creerà disservizi, e si aggiunge alla triste liste delle sciagure nell’ASL5.
Associazioni e rappresentanti dei lavoratori della sanità in protesta hanno parlato dell’azienda come di una barca che fa acqua da tutte le parti. Ci mancava solo la rappresentazione plastica per dare l’idea delle reali condizioni in cui versa la nostra sanità, ma ora abbiamo anche quella.
Non c’è da scherzare, perché l’allagamento ha provocato il guasto della macchina TAC e l’inutilizzo di locali fondamentali per i pazienti in entrata dal Pronto Soccorso, come quelli della Shock Room. Perciò se giunge un paziente in stato di trauma, instabile, questo accede al normale percorso prestabilito? Temo di no. E fosse cosi, sarebbe gravissimo.
Non ci se la fa proprio ad immaginare cos’altro debba accadere per far si che Peracchini e Toti mettano la dovuta attenzione sulla direzione amministrativa e sanitaria.
Infatti, senza comunque tener conto della vicenda del Covid, in questi 5 anni ne abbiamo viste di tutti i colori: strutture fatiscenti, continua mancanza di personale, bandi di assunzioni andati deserti, sottodimensionamento dei posti letto, il cantiere del nuovo ospedale fatto fallire, ed oggi ancora al palo; vicende incredibili come quella delle 158 OSS, o dei pazienti di oncologia lasciati in passato al freddo, in attesa delle cure.
E si potrebbe continuare.
La situazione non è più sostenibile, ma Comune e Regione non sembrano accorgersene"