Abbiamo sempre cercato di contrastare la scelta dell'Amministrazione Comunale di togliere la Scuola dell'Infanzia dalla sede storica di Villa Augenti e continuiamo ad esserne convinti:
• lo spostamento non rispetta in alcun modo le volontà testamentarie
• approcciare il sistema educativo in un luogo bello ha un alto valore pedagogico
• le ingentissime somme spese per la ristrutturazione dell'edificio lo avrebbero potuto rendere idoneo all'uso mantenendo la funzione di scuola.
L'attuale cortile destinato all'Infanzia è ora un cantiere in colpevole ritardo che impedirà per parecchio il suo uso ma anche quando verrà terminato sarà comunque un luogo in ombra circondato da parcheggi e condomini, un luogo triste che i nostri bambini non si meritano.
In compenso gli uffici in via General Ferrari, attualmente non aperti al pubblico e , a quanto ci risulta neanche ai tecnici, in quanto sprovvisti di agibilità per errori progettuali, comporteranno sempre gravi disagi ai cittadini e ai professionisti che ne devono usufruire, per la collocazione decentrata e la mancanza di parcheggi ed essendo, peraltro, collocati un una ZTL attiva tutto l' anno; disagi che si rifletteranno anche sui residenti della zona.
Denunciamo anche con forza che le Scuole Medie di San Terenzo sono chiuse da tre anni senza che siano stati avviati i lavori, che sono tutt'ora in parziale fase solo di progettazione, con gli alunni costretti all'accorpamento con Lerici e ai disagi che ne conseguono.
Il tutto con scarse o inesistenti comunicazioni con le famiglie, a cui non è stata sottoposta alcuna progettazione e a cui spesso sono state date notizie approssimative o fuorvianti
A tutt'oggi la situazione è questa ed è sotto gli occhi di tutti, basta guardare il caos che si verifica al momento dell'ingresso a scuola, in barba a ogni necessità di distanziamento.
Ci appare evidente come, nonostante la notevole quantità di denaro speso, manchi totalmente la visione necessaria per un sistema educativo di eccellenza, la necessaria programmazione dei lavori per evitare gravi disagi e un metodo di confronto e dialogo che veda i cittadini protagonisti.
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