Riaprire il poliambulatorio medico multispecialistico, creare un sistema di monitoraggio delle principali patologie indotte dall’inquinamento ambientale, realizzare una rete capillare di controllo della qualità dell’aria: sono gli obiettivi di una petizione lanciata dalla lista civica indipendente Salute e Ambiente, che candida a sindaco il fisico medico Luciano Mondini.
"La petizione nasce dalla consapevolezza della stretta relazione tra inquinamento e gravi patologie e dalla constatazione che dall’ultima indagine epidemiologica regionale, risalente addirittura al 2005, nel confronto dei dati di Genova e La Spezia il nostro territorio presentava un’elevata incidenza di tumori e in particolare di linfomi", notano i candidati di Salute e Ambiente.
"Nel territorio di Santo Stefano – spiegano – si sommano più fattori di rischio: le discariche di rifiuti tossici, mai bonificate, l’amianto della Vaccari, lo smog del traffico pesante retroportuale, industrie come TMB e SITAB. Il biodigestore da 120.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici viene visto come il proseguimento di una politica che ha scelto di favorire il lucro dei privati a discapito della salute pubblica. Si stigmatizza l’inerzia di tutti i partiti che non sono ancora intervenuti con i massimi esponenti sul ministro dell’ambiente per bloccare la realizzazione dell’impianto, che come il TMB serve soprattutto Genova".
"Nel testo della petizione si sottolinea che nonostante questa realtà manca, colpevolmente, un monitoraggio costante delle principali patologie indotte dall’inquinamento ambientale.
Da queste considerazioni nascono tre proposte che costituiscono il fine della petizione: riaprire il poliambulatorio multispecialistico territoriale, creare una rete capillare di controllo della qualità dell’aria e un sistema di monitoraggio delle principali patologie indotte dall’inquinamento ambientale. La petizione sarà poi inoltrata a tutti gli enti competenti", concludono gli esponenti della lista.