A quattro anni dalle elezioni che lo hanno portato a diventare sindaco della Spezia abbiamo deciso di intervistare il sindaco Pierluigi Peracchini per fare il punto della situazione su progetti, sanità, Enel, l’emergenza coronavirus e le prossime amministrative alla Spezia del 2022.
Sono passati 4 anni dal suo insediamento come primo cittadino alla Spezia, qual è stato il risultato di cui va più fiero e qual è il suo rimorso più grande?
“Abbiamo ereditato una città sommersa dai rifiuti, poco sicura dove c’era la microcriminalità diffusa ed abbiamo immediatamente rivoluzionato il sistema di raccolta dei rifiuti e pulito la città con interventi straordinari. Abbiamo raddoppiato l’illuminazione della città con 9000 punti luce. Abbiamo installato 160 telecamere per aumentare la sicurezza in città che ha visto diminuire sensibilmente i reati con una riduzione di quest’ultimi di un quarto.
Siamo la prima città in Italia per riciclo del vetro, acciaio, cartone, abbiamo una raccolta differenziata che sfiora l’80% avendo diminuito anche le tariffe. La cosa inaspettata è aver trovato un Comune con un bilancio deficitario con debiti, fondi non accantonati. La Corte dei Conti stessa ci aveva indicato di dover aumentare le tasse per il futuro ma noi abbiamo fatto una scelta diversa con tagli e razionalizzazioni. Questi i risultati più eclatanti ma ce ne sono tanti altri che vedrete nei prossimi mesi. Non ho nessun rimpianto perché abbiamo lavorato tutti i giorni 16 ore al giorno per rilanciare la città, per migliorarla, più di così non si poteva fare. I rimpianti riguardano semmai la pubblica amministrazione, la sovrintendenza che dopo averci fatto lavorare tanto ci ha dato dei pareri negativi su un paio di progetti”.
Lei ha vissuto da primo cittadino la pandemia da coronavirus, come si è mosso il Comune per far fronte a questa situazione e cosa ha lasciato la pandemia per quel che riguarda le abitudini. Detto che non siamo ancora usciti dall’emergenza sanitaria, qual è la sua posizione sull’obbligatorietà vaccinale?
“Ho vissuto tutta la pandemia in prima frontiera. Abbiamo vissuta a stretto contatto con la sanità e con i medici, infermieri, ausiliari, con le autorità preposte e abbiamo fatto squadra per affrontare un nemico terribile ed invisibile. Abbiamo preso provvedimenti che hanno contenuto la diffusione del virus, siamo stati tra i migliori del nord Italia, perché abbiamo messo a disposizione al momento delle dimissioni dall’ospedale per i nostri concittadini le abitazioni del Falcomatà e altri luoghi dove poter ospitare le persone, siamo stati tra i primi in Italia a fare questa operazione.
È stato un periodo drammatico, il mio pensiero va a tutte le persone e familiari che hanno perso la vita e a tutte le persone che hanno lavorato in prima linea. Dipende anche da noi quello che succederà, il tema dei vaccini è un tema delicato. Senza vaccini si muore, se prendi il covid senza vaccino si rischia la vita, se sei vaccinato questo non avviene, per tutelare noi stessi e i nostri cari dobbiamo vaccinarci. Io appartengo ad una generazione dove i vaccini ce li facevano a prescindere, per salvarci la vita”.
Parliamo dei progetti per la città: a che punto siamo con le Casermette e cosa prevede il Comune per quel che riguarda il waterfront?
“Abbiamo fatto dei progetti importantissimi tipo il Miglio Blu che ci ha permesso di diventare leader mondiale nel settore della nautica e offrire tanti posti di lavoro. È in corso la riqualificazione della zona che da Fossamastra va al Muggiano, abbiamo inaugurato il primo parcheggio, stiamo facendo nuovi marciapiedi e la pista ciclabile.
L’altro grande progetto è quello di Spezia Forte, recuperando le fortificazioni di fine 800 primi del 900 della nostra città, la più fortificata in Europa, sono già partiti i lavori del parco delle mura, del parco della Rimembranza, del forte Valdilocchi e altri interventi minori che vanno nell’ottica di rivalutare quel periodo storico e poi passare ad una fase successiva di implementazione sui forti che saranno visitabili e andare a scoprire La Spezia medievale che in pochi conoscono. Per quel che riguarda le Casermette le opposizioni ci stanno facendo, diciamo così, “perdere” del tempo ma entro fine anno l’iter amministrativo sarà completato, è stato trovato accordo anche con la sovrintendenza, i lavori partiranno spero per la primavera del prossimo anno.
Per quel che riguarda il waterfront siamo riusciti a strappare le date di riconsegna della Calata Paita alla città, dal 1890 non accadeva, dal 1 gennaio avremo 5000 metri quadrati e con l’Autorità Potuale stiamo ideando un village per far riassaporare il fronte a mare agli spezzini, si chiamerà aspettando il waterfront, sarà un villaggio sportivo, musicale da vivere dove ci sarà anche una piccola spiaggia in attesa del grande waterfront che vedrà, con un bando internazionale, quali idee potranno realizzarsi, il progetto approvato è il Lavador e da lì bisogna partire, naturalmente prevediamo una riduzione sensibile dell’edificazione rispetto al Lavador.
Sarà la nuova Spezia, una nuova città integrata con quella attuale, che ci darà un altro new deal importante, se sommiamo tutte le iniziative in corso e ci proiettiamo tra 10 anni si vedrà una città di livello mondiale con tanti servizi e opportunità”.
Le opposizioni accusano la sua amministrazione di non aver portato a compimento le opere annunciate in campagna elettorale come piazza Cavour, il tunnel di Monsteroli e la piazza sospesa su viale Italia, che cosa risponde?
“Le opposizioni fanno opposizione a prescindere, tante volte fanno anche brutte figure. Se la sovrintendenza ti boccia due dei progetti citati è chiaro che non li puoi realizzare, ma ne abbiamo realizzati tanti altri. Per Monesteroli abbiamo fatto gli studi propedeutici per l’utilizzo ma ci sono delle frane importanti, abbiamo compreso grazie agli studi tecnici che a Monseteroli non si può andare fino a quando non sarà messo in sicurezza il monte che sovrasta l’uscita della galleria.
Essendo franata in più punti necessita di interventi milionari che al momento le casse del Comune non possono sopportare, vedremo più avanti se sarà possibile, anche a fini turistici con un trenino, trovare la possibilità di farla visitare. Attualmente non è possibile, uno può essere maggioranza o opposizione ma se una cosa non è possibile da realizzare bisogna accettare la realtà”.
Guardando oltre i rapporti istituzionali, il dialogo con la Marina Militare in merito alle aree militari inutilizzate ha visto un’evoluzione? C’è un’apertura?
“Ho sempre impostato un rapporto corretto con la Marina Militare, mai sono andato con il cappello in mano. Tutelando gli interessi della città dobbiamo far capire alla Marina Militare che anche quelle aree sono zone della Spezia che devono essere utilizzate al 100% e che se questo non avviene bisogna avere il coraggio di parlare con la città, di metterle in co-uso o a disposizione della città senza chiedere in cambio decine di milioni o interessi particolari.
È un tema aperto che ci ha portato anche a risultati ottimi, abbiamo rinegoziato il contratto di affitto del campo Montagna, abbiamo completato la ristrutturazione del Falcomatà, per la ristrutturazione del Picco abbiamo ottenuto un’area dove oggi c’è la nuova curva Piscina. Tanti i dialoghi e le prospettive da affrontare con la Marina Militare, dal 1861 la città ne ha affrontati tanti, certe volte con un tono più deciso, altre volte con un tono più dismesso, altre volte andando a fare gli interessi della Marina Militare e non quelli della città”.
Tema futuro aree Enel: l’Istituto Superiore della Sanità ha espresso parere favorevole in merito alla conversione della centrale a carbone della Spezia, quali sono i possibili scenari a questo punto? Cosa pensate di fare per ribadire il no al turbogas?
“Siamo molto chiari, abbiamo fatto il massimo che le norme ci permettono: una variante al piano urbanistico che lì non prevede una centrale a turbogas, questo non per ideologia ma perché il progetto presentato da Enel prevede di bruciare 6 milioni di metri cubi di gas al giorno dentro il Golfo dei Poeti in un’area di pregio in costanza di una novità, fino a qualche anno fa non avevamo le navi da crociera nel nostro porto, non si può aggiungere inquinamento ad inquinamento.
Basta leggere la relazione sanitaria allegata al progetto di Enel. Un padre di famiglia con un buonsenso non può accettare quei rischi per la popolazione, sono stati accettati da chi ha amministrato prima di me per 60 anni, ora basta. Come ho combattuto e ho firmato la chiusura del gruppo a carbone entro la fine di quest’anno, altrettanto abbiamo fatto per quel che riguarda l’ipotesi di trasformazione del gruppo a carbone in quello a gas. La legge premette al Ministro di superare la variante che noi abbiamo fatto, di calpestare il territorio, di calpestare quello che ha deciso il territorio e sarebbe la prima volta nella storia, voglio vedere se il Ministro ha il coraggio di farlo.
Ad oggi non è successo, noi non ci fermeremo lì, se ci sarà questo atto di arroganza userò tutti gli strumenti possibili e immaginabili per far sì che i lavori rallentino al massimo oppure si blocchino perché un territorio come il nostro che fa del turismo uno dei suoi asset prioritari assieme alla nautica e a tante altre cose non può permettersi di avere una centrale di quel tipo in centro città e non tutelare la salute dei cittadini”.
Il prossimo anno si terranno le elezioni amministrative anche alla Spezia, lei ha confermato la sua candidatura per il secondo mandato ma il centrodestra al momento sembra diviso con Forza Italia e Spezia Popolare che si sono sfilate dalla maggioranza, secondo lei c’è ancora modo di ricompattare il centrodestra in vista della prossima tornata elettorale?
“Non c’è nessuna spaccatura nel centrodestra. Ho vinto con una coalizione che è attualmente la maggioranza al governo di questa città. Ci sono scelte personali di persone che in certi casi non hanno neanche fatto la campagna elettorale con noi che aiutano le opposizioni. C’è una persona che ha detto che valuterà di volta in volta i vari provvedimenti. Noi siamo sempre aperti a proposte e inclusioni su progetti che riguardano la città con grande realtà. Disponibili a ragionare ma con la trasparenza che ci è propria.
Chi ha condiviso un percorso con noi ha votato tutto con noi, ha condiviso i programmi che stiamo rispettano al 95% vedrà anche i frutti di quelli che abbiamo seminato, nessun favore a nessuno c’è solo da lavorare per portare La Spezia al posto che merita”.
Nelle acque di Santa Teresa si sta assistendo ad un esperimento senza precedenti nato dalla collaborazione tra i Mitilicoltori e Enea, cosa ne pensa?
“Un progetto importante che appoggiamo, perché abbiamo messo in campo tante iniziative per tutelare l’ambiente. Dal prossimo anno avremo 22 filobus che serviranno la città, non ci saranno più emissioni da parte dei mezzi pubblici, stiamo realizzando le fognature in tantissimi quartieri come Canaletto, Mazzetta, Fossamastra, stiamo collegando Muggiano e Pitelli al depuratore e stiamo progettando il nuovo depuratore.
Questo progetto è importante perché grazie ai muscoli sarà catturata e diminuirà la Co2 che vuol dire avere un clima più compatibile con la nostra vita, tutelare la terra e il nostro ambiente. Un progetto che ci pone leader in questa sensibilità per avere anche in questo caso la dimostrazione che se si vuole si può fare e si possono ottenere risultati importanti per le nuove generazioni".