Dunque la maggioranza di centrodestra che governa la nostra la città ha negato il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, il giovane universitario egiziano che studia a Bologna e che da oltre un anno è rinchiuso nella carceri del suo paese.
Sbarcato in Egitto nel febbraio 2020, Patrik è stato subito arrestato in aeroporto dalle autorità egiziane e versa tutt'ora in condizioni pessime di salute a causa delle torture e dei maltrattamenti subiti.
Senza diritti per la sua difesa, senza la formalizzazione delle accuse, che ogni imputato ha diritto di conoscere, per le quali la sua detenzione si protrae, di giudizio in giudizio, l'ultimo ad aprile di quest'anno, senza soluzione di continuità.
Forse non ha torto chi sostiene che tale disumana condizione sia utilizzata per scoraggiare le giuste anche se tardive azioni della magistratura italiana volte a smascherare i colpevoli dell'assassinio di Giulio Regeni.
Di fronte a tale situazione, appaiono risibili i richiami ai regolamenti comunali che impedirebbero un provvedimento che tante città italiane hanno preso con determinazione anche al fine di accelerare il precorso verso la concessione da parte del Presidente della Repubblica della cittadinanza italiana che forse potrebbe facilitare la riconquista della libertà per Patrick.
Era davvero fuori luogo sperare che la maggioranza di centrodestra della nostra città avesse il coraggio di prendere le distanze da quanto deciso dal sindaco di Genova che giustificava il suo voto contrario con la motivazione che "non abbiamo elementi di conoscenza sufficienti sulla sua vicenda e non ci sono legami particolari con Genova".
Quanta ipocrisia nasconde questo insopportabile diniego.
Certo l'amore per la libertà e per la solidarietà non sono nelle corde di chi pretende di mettere in discussione anche le ricorrenze di quegli eventi che hanno ridato libertà e stato di diritto al nostro Paese.
Certo la docile obbedienza del nostro Sindaco verso la Genova matrigna che governa la Regione, non consentivano illusioni sulle decisioni che ne sarebbero conseguite.
Il Partito Democratico, al di là di numeri e formalismi, nelle istituzioni e nel paese, sarà sempre fra coloro che difendono i valori di libertà e solidarietà, ovunque siano messi in discussione.