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È scontro sul Felettino in Consiglio comunale In evidenza

Una lunga discussione, come era lecito aspettarsi, che si è protratta fino a notte inoltrata.

Era stata presentata due giorni fa, durante il presidio davanti al cantiere dell’ospedale Felettino, la mozione che l’opposizione consiliare ieri sera ha portato sul tavolo del dibattito del Consiglio comunale straordinario dedicato al tema del nuovo nosocomio, per ribadire non la contrarietà alla realizzazione del Felettino quanto la metodologia applicata dalla Regione per farlo.

“Sono preoccupatissimo – ha sottolineato il consigliere di LeAli a Spezia Guido Melley – Il primo punto è la lievitazione dei costi, da 175 milioni di euro siamo passati a 264 milioni. Inoltre un finanziamento privato così imponente non ci convince, parliamo di 86 milioni di euro rispetto al fatto che l’Asl dovrà ripagarne 262. Chiediamo che i 22 milioni di euro destinati alle spese di progettazione, almeno in quota parte, siano destinate ad altro, di rivisitare il partenariato pubblico privato guardando al Recovery Plan dove è prevista una quota destinata alla sanità, preferiamo che l’Asl contragga un mutuo sul sistema bancario. Chiediamo la certezza del fabbisogno finanziario di Asl e che nella cabina di regia dell’ospedale degli spezzini ci siano anche gli spezzini, tecnici di Asl e del Comune. Siamo preoccupati degli effetti che il decreto Balduzzi potrebbe avere sul nuovo ospedale, non ci devono essere tagli di servizi di reparti specialistici”.

“Smettetela di terrorizzare i cittadini – ha risposto il consigliere del gruppo Toti-Forza Italia Fabio Cenerini - Chi l’ha detto che si perderanno i reparti? Dite che l’appalto è passato da 175 milioni a 264 milioni, ma quella è la base. Inoltre questo ospedale sarà totalmente pubblico. Paragonare il tasso di un mutuo a un'operazione di partenariato pubblico privato non c’entra nulla. Il PPP ha una base, riconosciuta anche a livello europeo, che è stata messa prudenzialmente al 6% ma è suscettibile di ribasso durante la gara. Tutti i rischi dell’operazione sono a carico della concessionaria. Perché fare demagogia su una cosa di interesse dei cittadini? “.

“Il sistema del partenariato è un sistema utilizzato per la costruzione di altri ospedali, uno strumento che segue il codice degli appalti e che porta dei vantaggi soprattutto per i tempi più brevi ed offre più garanzie, oltretutto si paga solo dopo la consegna – così il consigliere di Cambiamo! Enzo Ceragioli - Tutta la gestione sanitaria è pubblica, la proprietà rimane pubblica e anche la gestione dei parcheggi sarà pubblica. Solo la manutenzione straordinaria e ordinaria spetterà al concessionario per la durata del contratto. Non c’è la volontà politica di sguarnire l’ospedale dei servizi attualmente esistenti”.

“Quale persona accetterebbe un prestito di 86mila euro sapendo di doverne restituire in 25 anni 262mila? non lo farebbe nessuno - così ha risposto il consigliere del Partito Democratico Marco Raffaelli - Ci sono delle alternative e le abbiamo scritte sulla mozione, si può mettere in piedi l’ospedale anche con altre soluzioni, come un mutuo o i soldi del Recovery. Tornando al Decreto Balduzzi, seguendo quella normativa alcuni reparti non ci saranno più, altri si manterranno ma senza un reparto verrà a mancare il primario e cambierà l’organizzazione. Quale specialista che vuole lavorare in condizioni dignitose verrà a Spezia se mancherà il reparto e mancherà il primario? Non ci sarà più il reparto di emodinamica, chirurgia plastica toracica e vascolare, geriatria, malattie infettive, neuropsichiatria infantile, dermatologia, emodialisi, oncologia, neonatologia, pneumologia, terapia intensiva neonatale e nefrologia. State raccontando che farete una cosa nuova ma, così com’è scritto, si ridurrà l’offerta sanitaria rispetto ad oggi, è la legge che lo dice”.

Il confronto serrato è proseguito a lungo, oltre ai dubbi sollevati, dall’opposizione è arrivata anche la richiesta di convocare al più presto la conferenza dei sindaci, per ampliare lo spettro del confronto non solo sul nuovo ospedale ma anche sulla gestione della pandemia in corso, richiesta che era arrivata anche da alcuni primi cittadini durante il presidio difronte al cantiere del Felettino, come Daniele Montebello sindaco di Castelnuovo Magra.

Un altro punto, evidenziato in particolar modo dal consigliere Paolo Manfredini, ha riguardato il piano di transizione, ovvero il periodo di tempo che intercorre fino alla realizzazione del nuovo ospedale ed anche l’integrazione prevista con l’ospedale San Bartolomeo di Sarzana: “Il piano è stato presentato nel 2019 ma anche questo desta preoccupazioni: per il personale le misure previste non colmano il gap tra la necessità di personale della nostra Asl e le altre Asl della regione, i posti letto indicati nel piano sono 452 per acuti e 38 per la riabilitazione ma sono lontani dagli standard nazionali, la nostra provincia necessiterebbe di 649 posti per acuti e 151 per riabilitazione. Dal 2019 c’è stata la pandemia, il piano è lo stesso? Non ha nessun cambiamento rispetto ad una trasformazione radicale del nostro vivere comune? Una delle cose che ci ha insegnato la pandemia è che avere 2 presidi ospedalieri può essere un vantaggio, e il San Bartolomeo? Immagino ci sia l’idea di una forma integrata di servizi per coordinare questi due presidi, ma io non l’ho vista”.

“Questa settimana si insedierà il Cidac, organo tecnico chiamato a esprimere un parere per dare il nullaosta per l’utilizzo dei fondi statali impegnati e destinati al nosocomio spezzino, parlo dei 110 milioni di euro – così il consigliere comunale di La Spezia Popolare - Noi con l'Italia Andrea Costa, Sottosegretario di Stato alla Salute - Ci sono oltre 25 milioni di euro che potrebbero essere a disposizione sui quali però il Ministero ha fatto la procedura di revoca perché scaduto l’accordo di programma, confido che la Regione proceda a riformulare il nuovo accordo di programma al fine di poter ridisporre anche di questa quota. Mi aspettavo su una partita così importante che il sindaco giocasse un ruolo un pochino più da protagonista, parliamo di un’opera che i cittadini aspettano da anni. Era opportuno forse convocare una conferenza dei sindaci, il confronto è sempre foriero di buone cose. Non mi scandalizza il partenariato pubblico privato, certamente il canone previsto è un canone importante, la preoccupazione che ho è capire se può incidere sulle risorse della nostra Asl e sui servizi che poi verranno erogati ai cittadini”.

“In questo anno si è lavorato con la Regione per trovare la migliore soluzione possibile, e le valutazioni dicono che la miglior soluzione possibile per aver l’ospedale è quella del PPP light, light perché è un project pubblico privato che prevede per 25 anni la manutenzione, straordinaria e ordinaria a carico del concessionario, inoltre c’è la garanzia che questo canone si paga una volta che l’ospedale viene consegnato alla nostra Asl – ha risposto il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - Speriamo che in settimana la commissione dia il via libera alla conferma del finanziamento pubblico previsto e che finalmente possa uscire la gara, con un risparmio di tempo rispetto ad una procedura normale di circa un anno. Nei prossimi mesi è necessario rivedere un piano sanitario provinciale e regionale che tenga in considerazione il tema pandemia e digitalizzazione. Dobbiamo vedere nei prossimi mesi che cosa e come le prestazioni sanitarie del nuovo ospedale saranno erogate, quali servizi potranno essere erogati a regime territoriale e quali in regime ospedaliero. Si apre un percorso nuovo che parte dal fatto che esca la gara del nuovo ospedale, a quel punto ci sarà un confronto serrato anche a livello di commissione sanità del Comune per dare il meglio ai nostri concittadini”.

Al momento della votazione la mozione presentata dalle opposizioni non passa.

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