"Cos'è lo studio di Hydrodata che tanto solletica la curiosità di Guido Melley e dell'Opposizione? Ve lo spiego, aiutandomi con la mia esperienza di ex responsabile di un ufficio di Sviluppo Nuove Tecnologie che si occupava anche di fluidodinamica computazionale. E', appunto, uno studio di fluidodinamica computazionale, tecnologia altisonante ma che l'Amministrazione applica ad una domanda molto semplice e molto Spezzina. Si prende una mappa dei quartieri del Levante di Spezia e si chiede ad un computer di fare questa previsione. Ma intanto parliamo di eventi di pioggia che possono verificarsi con probabilità 'ogni 50 anni' e già questo da' l'idea del pretestuoso allarmismo di una certa opposizione.
Il computer poi risponde con questa mappa a colori che conferma con precisione quello che il caro vecchio buon senso Spezzino ipotizza da sempre. Il 'collo di bottiglia' è in alto, quindi il Dorgia uscirebbe fuori più o meno a Buonviaggio e, sì, potremmo avere acqua finanche in Via Prosperi, ma dopo che si è allagata mezza città a monte. Anzi, l'acqua in Via Prosperi ci arriverebbe come evento residuale, dopo aver perso gran parte della potenza nel suo naturale spandersi qua e là da Migliarina verso mare. Ma c'è di più, e il bello della fluidodinamica computazionale è proprio questo: si può provare anche a simulare come cambierebbe l'allagamento inserendo nel computer lavori che ancora non esistono. Il risultato in questo caso, spiegato dai tecnici auditi giovedì in Commissione, è che con minimi interventi puntuali di regimazione dei canali si potrebbe pensare di rendere del tutto improbabile quello che già è residuale, ovvero l'avere acqua addirittura fino in via Prosperi. Interventi che l'Amministrazione sta prendendo ovviamente in considerazione.
Come hanno precisato i tecnici, lo studio Hydrodata non dà pareri, e non dice assolutamente di non costruire: simula solo dove potrebbe andare l'acqua del Dorgia. Ovvero, ogni 50 anni (tocchiamo ferro) potrebbe forse allagarsi il giardino del nuovo progetto di Via Prosperi, così come un negozio in Piazza Concordia o un garage al Marcantone, o altre decine di strade del Levante Spezzino dove la gente vive da quasi un secolo. E proprio da questo si capisce come brandire lo studio Hydrodata come un'accusa verso i nuovi progetti dell'Amministrazione sia fuorviante e politicamente pretestuoso.
"Hydrodata" significa semplicemente che l'Amministrazione Peracchini si è dotata di uno strumento tecnologicamente avanzato per decidere con scrupolo e cognizione di causa quale sarà il futuro del Levante cittadino. E il futuro è quello di restituire agli Spezzini aree abbandonate, come casermette, ex SIO, Via Prosperi, che danno una pessima immagine di un vecchio modo di gestire la città. Il vecchio modo del "lasciar tutto com'è" in modo che aree (e cognomi) si perpetuino immobili e inamovibili per anni. Mentalità che può evocare forse la nostalgia di qualcuno, ma non degli Spezzini che hanno voltato pagina nel 2017, scegliendo cambiamenti concreti guidati da serietà e competenza".