"Ho letto con piacere la lettera aperta che Nanni Grazzini ha scritto a Pierluigi Peracchini. La reputo, non solo franca e sincera, ma sottoscrivibile in numerosi passaggi. Uno in particolare trova il mio pieno apprezzamento, quello in cui il leader di Forza Italia alla Spezia pone l’inadeguatezza di Peracchini a ricoprire il ruolo di Sindaco. E’ indubbio, come scrive Grazzini, che tale inadeguatezza si manifesti proprio attraverso il profilo dei rapporti con la Città, con le forze della sua ex maggioranza e con quelle di opposizione.
Gli esempi citati sono emblematici ma nessuno prima di Grazzini, aveva avuto il coraggio rammentarli e, niente meno, metterli nero su bianco.
Grazzini, dunque, ha saputo andare oltre la dialettica stantia che regola il rapporto tra gli alleati di coalizione che fino a oggi erano soltanto percepiti come, citando Almodavar, “sull’orlo di una crisi nervosa”.
Grazzini ha avuto il coraggio di mettere il dito nella piaga e portare alla luce quella che oggi è una crisi conclamata, montata man mano, fino all’epilogo di questi ultimi giorni.
Mi torna in mente un post di Paolo Asti di qualche giorno fa, in cui l’ex assessore defenestrato da Peracchini, come tutti quelli dotati di troppa personalità per stargli accanto (Vedi il sottoscritto e l’ex suo amico Roberto Di Maio) richiamava la favola de “Il vestito dell’Imperatore”. Per me la metafora è stata subito evidente.
Grazzini, che oggi pare un “marziano fuori dalla politica”, anzi da questa brutta politica, con la sua lettera aperta ha affermato che il Re è nudo, mentre tutta la sua corte era impegnata a omaggiarlo per i vestiti nuovi delle deleghe assegnate nella sua giunta.
La lettera sfiora appena il tema delle opere pubbliche che il buon Pierluigi non ha saputo fino ad oggi cantierare nonostante la Regione lo abbia riempito di quattrini come mai in passato era accaduto. Certo un po’ di stucco e pittura è stato messo. Qualche toppa, anzi qualche brutta toppa con l’ asfalto nel centro storico pedonale cittadino, ma dalla piscina alla Morin, al Water Front finito nella ricerca della sua azione perduta (per dirla con Proust), piuttosto che la Piazza Sospesa in Viale Italia, che neppure un bambino avrebbe pensato di proporre alla attenzione della Sovrintendenza (come più volte dissi quando ero ancora in maggioranza), dimostrano l’inconcludenza di un amministratore che appare sempre più una scelta casuale nel municipio spezzino.
Che dire poi di Piazza del Mercato, sbandierata prima come un rifacimento Liberty cento anni dopo, per divenire Piazza della Discordia, provocando persino le bordate di Fabio Cenerini. Parcheggi si, parcheggi no, parcheggi forse...ma forse anche non si fa... Anzi non si fa di sicuro!
Eppure io, il traditore del centrodestra, queste cose le dico da tempo.
Inascoltato ? No peggio deriso e sbattuto fuori !
Sono stato volutamente dipinto come quello degli alberi, battaglia pur doverosa visto la bruttura che è stata consumata in scalinata Cernaia dove si sono promesse delle cose e poi ne sono state fatte ben altre. Più brutte ! Più insensate !
Oppure visto la condizione in cui continua a trovarsi Gaggiola.
Peracchini & Company hanno cercato di ridicolizzarmi agli occhi dei cittadini, così come hanno fatto con la foto di Stanlio e Olio con Peracchini che mettendo un like ridicolizza in realtà se stesso e la sua comprovata inattitudine a mantenere un ruolo istituzionale. Anche quando maneggia i social.
Comunque questo è il passato mentre per me, oggi si tratta di ben altro e di ben più importate per il nostro futuro
Perché oggi ne va la nostra crescita economica e culturale.
Oggi ci giochiamo la possibilità di rendere la nostra bella città invece che così piccina da poter essere solo guardata dalla Foce, così grande da poter essere ammirata da ogni angolo del mondo. E per pensare in grande bisogna dimostrare di esserlo, proprio sapendo gestire e motivare le persone con le quali lavoriamo. Saper rispettare coloro che hanno creduto in noi e ci hanno appoggiato, mettendoci la loro faccia.
Perché la faccia di chi lavora con noi va difesa e tutelata ancor più che la nostra. E questo purtroppo Peracchini non lo ha fatto. Non solo con me, visto ciò che sta avvenendo in questi giorni, direi che non l’ha fatto anche con molti altri.
Tutti dobbiamo poter girare a piedi per la città e non come il nostro primo cittadino sta facendo ormai da troppo tempo rigorosamente in auto con autista al seguito.
La solfa “ del... “è colpa di quelli di prima”, ripetuta da quasi 4 anni non regge più, ma trova l’essenza dell’uomo, secondo cui “la colpa è sempre degli altri” e che, come ha scritto Grazzini, è sempre più solo al comando.
Per non parlare dei soldi spesi per progetti mai realizzati, la presa in giro dei tifosi con il progetto del nuovo Picco, senza avere al fianco un chicchessia della società. La verità è che Peracchini, in cuor suo, è costretto a sperare che lo Spezia retroceda perché, nel caso di salvezza, tra l’altro ampiamente meritata dagli uomini di Italiano, dovrà spiegare ai tifosi come mai lo Spezia dovrà continuare a giocare in trasferta dopo che alla barzelletta della copertura della curva ferrovia si è aggiunta quella dello stadio nuovo.
Voglio poi ringraziare Grazzini di un’ultima cosa: la sua scesa in campo mi ha finalmente fatto sentire meno solo.
Ero infatti ormai deciso a non ricandidarmi, visto che per me questa prima esperienza politica nelle istituzioni è risultata allucinante. Meglio: ho visto una politica allucinante. Molto peggio di quanto io l’avessi immaginata.
Leggere invece finalmente le sue “parole marziane”, mi ha ridato carica ed entusiasmo per non mollare e continuare a battermi, sapendo che qualcuno, oltre a me e pochi altri, è pronto a scendere in campo per il bene della nostra città senza avere interessi personali da usare come merce di scambio sulle spalle dei cittadini.
Non sto facendo, si noti bene una scelta di campo. Per quella c’è ancora tempo e come ben sapete credo nella forza dei cittadini. Nella loro capacità di organizzarsi. Credo che oggi più che mai il civismo sia la soluzione migliore contro le solite demagogie stantie della politica.
Sto semplicemente notando come per fortuna esiste ancora qualcuno che come me ama parlare chiaro e diretto. Non ci siamo estinti. Ed è stata una bella scoperta.