Ormai si è concluso l'ennesimo rimpasto nella Giunta Peracchini. Tante congratulazioni al nuovo Assessore, ma il fatto politico non cambia: questa maggioranza pensa, traversando mille crisi, che Peracchini sia un pessimo sindaco e non lo ricandiderà.
Tra di loro c'è chi lo attacca ormai apertamente, chi lo non difende neanche per sbaglio, chi lo espone al ridicolo esercitandone le funzioni, ma quello che è proprio evidente è che tutti pensano che prima si leva di torno, meglio staranno e meglio soprattutto starà la città.
Nel frattempo tutto resta immobile, mentre da settimane assistiamo a scontri tra forze politiche per incarichi promessi, assegnati, vacanti e il più delle volte decisi a Genova.
Il bilancio di questi quattro anni di mandato è drammatico: nessuna opera realizzata tra quelle tanto decantate, nessuna riqualificazione delle periferie, nessun progetto di integrazione sociale, nessuna attenzione al commercio cittadino, nessuna attenzione o investimento sul trasporto pubblico locale, nessuna azione concreta sul mondo del lavoro, nessuna azione sul prossimo futuro rispetto all'emergenza abitativa e lo sblocco degli sfratti.
In compenso ci teniamo ancora la Centrale Enel perché non si è lavorato dall'inizio con la città a progetti alternativi.
Inconsistente l'azione amministrativa e povera di contenuto anche la discussione politica all'interno del consesso dell'Assemblea cittadina.
Dopo un anno Peracchini non è nemmeno riuscito a consentire i lavori del Consiglio Comunale in presenza, costringendoci a continuare con un metodo da remoto che nulla ha a che vedere con una discussione franca e diretta come meriterebbero gli argomenti dell'azione e delle decisioni del Comune capoluogo.
Se il Centrosinistra saprà presentarsi unito e con una proposta di governo che la Città possa riconoscere subito nei suoi contenuti abbiamo ora la concreta speranza di poter vincere.
Perché la maschera è caduta per tutti. E non ci sono più scuse.
Federica Pecunia-Dina Nobili Italia Viva