Come gruppi di opposizione abbiamo proposto ieri sera una discussione franca ed aperta sul tema del Biodigestore in seno al Consiglio comunale della Spezia: una questione seria che ha visto nei mesi passati la mobilitazione di centinaia di cittadini della Val di Magra e la presa di posizione nettamente contraria da parte dei Comuni di S. Stefano, Vezzano Ligure ed anche di Lerici oltre che di svariati comitati ed associazioni ambientaliste.
L’impianto del Biodigestore è uno dei tasselli della messa a regime del ciclo dei rifiuti su scala provinciale, ma il progetto portato avanti da Recos (gruppo Iren) è stato oggetto di aspre contestazioni perché ha subito una serie di modifiche sostanziali rispetto alla versione originaria: dal sito prescelto per la localizzazione (da Boscalino di Arcola a Saliceti), al dimensionamento dell’impianto la cui portata è cresciuta a dismisura per poter ricevere la lavorazione dei rifiuti provenienti da altre province liguri.
Si tratta dunque di un tema che non riguarda solo i Comuni confinanti con l’impianto e le popolazioni locali, ma l’intera provincia spezzina e ritenevamo che valesse la pena discuterne nell’ambito del Comune capoluogo per analizzare le paventate criticità di natura ambientale e le ricadute di queste scelte anche sul piano dei difficili rapporti tra il territorio della Spezia e Genova.
Abbiamo invitato Sindaco e maggioranza ad un momento di riflessione, ma Peracchini ancora una volta ha chiuso la porta a qualunque confronto, sostenuto per una volta solo dai suoi fedelissimi. Il dibattito si è svolto in un clima surreale con il Sindaco capace solo di lanciare strali a destra ed a manca, invocando i ricorsi al TAR come unica possibile soluzione alla vertenza, e la Lega gli altri partiti silenti su una questione che avrebbe meritato ben altra disamina.
Si è comunque capito che sul Biodigestore la maggioranza non è minimamente compatta, perché al momento della votazione della mozione che abbiamo presentato si sono manifestate delle palesi contraddizioni sia nel gruppo di Forza Italia, che si è diviso in due,sia in quello di Fratelli d’Italia che ha manifestato ben tre posizioni diverse, sia nell’ambito della stessa Lega, dove non tutti i consiglieri si sono riconosciuti nella posizione oltranzista di Peracchini, nonostante il loro voto contrario, espresso in palese contraddizione con le dichiarazioni di alcuni esponenti.
Guido Melley e Roberto Centi (LeAli)
Marco Raffaelli e Luca Erba (PD)
Donatella Del Turco e Jessica De Muro (M5S)
Federica Pecunia e Dina Nobili (Italia Viva)
Lorenzo Forcieri (Alleanza Civica)
Paolo Manfredini (PSI)
Massimo Lombardi (Spezia bene comune)
Luigi Liguori (Spezia bella forte unita)
Massimo Baldino (Gruppo misto minoranza)