Stiamo seguendo con grande attenzione, insieme alle forze sindacali, l'evoluzione del bando del Parco che andrà a regolare la contrattazione di un centinaio di lavoratori delle cooperative delle 5 Terre.
E arriviamo subito al punto.
Se da una parte è apprezzabile che siano stati unificati i servizi, dall'altra è evidente che l'investimento finanziario sia del tutto insufficiente a garantire un salario adeguato ai dipendenti e l'efficienza della qualità della ricezione turistica.
Si spera che i posti di lavoro vengano garantiti dalla clausola sociale richiesta dai sindacati, ma la riduzione della copertura economica potrebbe avere effetti rilevanti sulla redistribuzione oraria e quindi sulla tenuta salariale.
In modo particolare sarebbero a rischio non solo le contrattazioni ordinarie ma anche i part-time in verticale, perché la riduzione oraria dell'attività stagionale non permetterebbe di ammortizzare le mensilità invernali.
Nel bando non è peraltro specificata la modalità di contrattazione e permane un'ambiguità formale che non specifica le diverse tipologie di assunzione, rendendo potenzialmente discrezionale la scelta tra l'inquadramento turistico e quello multiservizi.
Chiediamo all'Ente Parco di invertire immediatamente la rotta, come già peraltro sottinteso dai sindaci delle 5Terre, perchè non è pensabile - a fronte della grande capacità economia del territorio e in previsione della ripianificazione dell'offerta turistica - subordinare la qualità dell'accoglienza, la tutela del territorio e l'occupazione dei ragazzi a strategie gestionali votate esplicitamente all'economicità delle gare d'appalto.
Nicola De Benedetto
Sinistra Italiana Assemblea Nazionale
Gianni Pastorino
capogruppo in Regione per Linea Condivisa