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I sindaci della Liguria compatti: "No a condanne per aver svolto il nostro lavoro"

Sottoscrivono all'unanimità l'appello dell'Anci.

 

Tutti i Sindaci dei 234 Comuni liguri hanno firmato la lettera-appello del presidente dell’Anci Antonio Decaro, nata in seguito alla condanna della sindaca di Torino Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo, per sollecitare il Parlamento a una revisione del Testo unico degli enti locali.

La vicenda ha infatti posto, ancora una volta, la questione della responsabilità dei Sindaci, chiamati spesso a rispondere personalmente su circostanze rispetto alle quali non hanno competenze, né dirette né di controllo: ““Non chiediamo immunità o impunità – è scritto nell’appello – Ma domandiamo: possono i Sindaci rispondere personalmente e penalmente di valutazioni non ascrivibili alle loro competenze? Possono essere condannati per aver fatto il loro lavoro?”.

L'appello dell'Anci ha provocato una reazione corale e immediata, tanto che, grazie al lavoro svolto da Anci Liguria nel fine settimana, in poco tempo ha raggiunto l’adesione unanime di tutti i primi cittadini liguri.

“Fermo restando il lavoro dei magistrati, che non giudichiamo, i Sindaci della Liguria vanno avanti senza paura – afferma il presidente di Anci Liguria Marco Bucci, Sindaco di Genova e della Città metropolitana – Naturalmente siamo vicini al dolore dei familiari delle vittime di piazza San Carlo, sono vicende che non vorremmo più rivivere. La condivisione unanime dell’appello vuol essere un primo passo per una giusta revisione delle responsabilità penali e amministrative che ci riguardano nell’esercizio quotidiano del nostro lavoro per le comunità locali. Non vogliamo tirarci indietro o fuggire dai nostri doveri, ma chiediamo di avviare un percorso costruttivo di modifica delle norme”.

Il vicepresidente Anci Claudio Scajola, Sindaco di Imperia: “È unanime, molto sentita da parte di tutti i Sindaci la necessità di provvedimenti legislativi che garantiscano lo svolgimento più sereno dell’arduo compito di fare il Sindaco. Non scorciatoie, non prerogative particolari, ma il senso della giustizia vera. Non si può essere ritenuti responsabili di tutto ciò che accade in un Comune”.

Il Sindaco della Spezia e Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini: “E’ sempre più necessaria una riforma del ruolo del Sindaco che chiarisca definitivamente le responsabilità personali, professionali, giuridiche e anche economiche. Perché un Sindaco è come un amministratore delegato di una grande azienda con responsabilità 24 ore al giorno, su quasi tutto, tante volte però senza avere le competenze e gli strumenti. Il Sindaco deve avere responsabilità in generale ma in modo chiaro, con le competenze e risorse necessarie. È il momento di affrontare questo tema, è l’ora di fare chiarezza, perché non è possibile confondere il suo ruolo politico con il suo ruolo amministrativo: è come mandare al massacro tante persone che dedicano completamente la loro vita ai loro concittadini, alla loro città, al loro Paese, e diventa una vittima sacrificale. Per il bene della collettività, dobbiamo affrontare in modo serio questa riforma”.

Il Presidente del Consiglio delle Autonomie locali liguri Marco Di Capua, Sindaco di Chiavari: “Una modifica al Tuel è doverosa, continuare a scaricare responsabilità sui Sindaci che sono l'unico effettivo riferimento per i cittadini non è corretto. Continuando su questa linea, sarà sempre più difficile trovare dei cittadini che vogliano impegnarsi nella vita amministrativa, soprattutto nei piccoli Comuni”.

Il Presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, Sindaco di Calizzano: “Ritengo che in occasioni come queste e in un frangente particolare come quello che tutti stiamo vivendo, società civile, settori produttivi, istituzioni, queste ultime debbano in maniera se possibile ancora maggiore dimostrare concreta unità e approccio responsabile a tutte le questioni che ci si trova ad affrontare”.

Il vicepresidente di Anci Liguria Fabio Natta, Sindaco di Cesio: “Questa risposta immediata e unanime di tutti i Sindaci liguri rappresenta anche il segno del profondo malessere dei primi cittadini che, gravati da tante responsabilità, sentono non riconosciuto e adeguatamente tutelato il loro impegno”.

Il presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo, Sindaco di Lucinasco: “L’appello è un grido di allarme contro il riversare sui Sindaci di responsabilità che non ci possono essere addossate solo perché rivestiamo la carica, e indipendentemente dalle dimensioni dei nostri Comuni”.

Il sindaco di Vobbia Simone Franceschi, Ufficio di Presidenza di Anci Liguria: "L’unanimità con cui i Sindaci Liguri vogliono esprimere solidarietà alla collega Chiara Appendino, testimonia come la vicenda chiami in causa tutti i Sindaci nell’esercizio quotidiano del loro impegno. Un tema quello della responsabilità personale e penale, che necessita come più volte richiesto, un intervento normativo decisivo e risoluto di modifica del Testo unico degli enti locali, affinché gli stessi non diventino, come spesso ultimamente sembra, le uniche istituzioni sulle quali si scarica il peso di scelte dalle enormi responsabilità, senza gli opportuni supporti e peraltro in molti casi con decisioni finali, non ascrivibili alle loro competenze e/o alle loro valutazioni".

Il Sindaco di Bormida Daniele Galliano, vicecoordinatore della consulta Piccoli Comuni di Anci Liguria: “Sono soddisfatto del risultato raggiunto, una firma unanime di tutti i colori politici uniti in un solo coro. La carica istituzionale che ricopriamo comporta molti rischi e responsabilità, ma è arrivata l'ora di aprire una sana discussione, perché è assurda una legge che scarica sui Sindaci responsabilità che oggettivamente non possono avere”.

Alessandra Ferrara del Comune di Rapallo, presidente del Gal Genovese e componente dell’Ufficio di Presidenza di Anci Liguria: “Con grande soddisfazione apprendo che tutti i Sindaci liguri sono solidali nel difendere l’azione politica di una loro collega. Desidero ringraziare in particolar modo tutti i primi cittadini appartenenti al territorio del Gal Genovese e quelli del Levante”.

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