Dopo più di cinque ore di seduta e infiniti rimpalli di accuse a cui maggioranza e opposizione non rinunciano mai, stanotte il consiglio comunale è riuscito a trovare un “timido” accordo sul dossier della centrale Enel.
Non sono mancati gli attacchi, anche duri, tra i consiglieri di centrodestra e di centrosinistra, ma alla fine intorno alle 2.30 è stata approvata, anche con i voti della minoranza, la mozione urgente presentata dalla maggioranza che impegna sindaco e giunta “a compiere nei confronti del Governo ogni iniziativa necessaria affinché la centrale a carbone sia chiusa entro il 2021 senza alcuna condizione”. Bocciata, invece, l’analoga mozione presentata dal centrosinistra.
Nulla di nuovo in verità, visto che già in passato il consiglio comunale aveva espresso all’unanimità il diniego alla prosecuzione dell’utilizzo del carbone e alla riconversione a gas dell’impianto. Stavolta però – hanno sottolineato i consiglieri di centrodestra – c’era da fare i conti con la notizia arrivata nei giorni scorsi dal ministero dello Sviluppo economico, come un fulmine a ciel sereno, sulla prosecuzione dell’attività del gruppo a carbone fino a quando non ci saranno valide alternative che soddisfino il fabbisogno energetico della rete nazionale. “Serve un segnale forte e immediato per ribadire il nostro no”, hanno spiegato dal centrodestra.
Ma la mozione urgente presentata dalla maggioranza non è stata accolta positivamente tra i banchi (virtuali) del centrosinistra: “È un’imboscata da quattro soldi – ha tuonato Guido Melley – Nel pomeriggio abbiamo fatto una riunione dei capigruppo ipotizzando le date di un consiglio comunale straordinario su Enel, e abbiamo anche concordato di sentire il sindaco Peracchini in commissione per avere tutti i dettagli del caso. Ora forzare la discussione presentando una mozione urgente è un atto vergognoso che non fa onore a nessuno dei colleghi di maggioranza”.
“Da un giorno all’altro abbiamo saputo che la centrale continuerà a bruciare carbone, non so cosa ci possa essere di più urgente da discutere – ha replicato Fabio Cenerini di Forza Italia – Bisogna dare subito un mandato forte al sindaco per ribadire il nostro no al ministero”.
Alla fine a tarda notte, dopo un dibattito fiume e con numerosi assenti tra i consiglieri, il documento della maggioranza per ribadire il no dell’assemblea alla prosecuzione dell’attività del gruppo a carbone è stato approvato anche con i voti delle opposizioni.
Sindaco e giunta dovranno anche “attivarsi presso il Governo e Terna per comprendere le motivazioni per cui è stato disatteso l’impegno della chiusura incondizionata della centrale a carbone entro il 31/12/2021”, oltre a “ribadire al Governo la richiesta di seguire la reale volontà del territorio” e a “chiedere formalmente al Ministero competente e a Terna i dati e la documentazione a supporto delle scelte energetiche in argomento”.