Il Sindaco Pierluigi Peracchini ha scritto una lettera aperta al Ministero dello Sviluppo Economico Patuanelli in merito alla decisione ministeriale di non dismettere l'utilizzo del carbone nella Centrale elettrica sita alla Spezia. Di seguito, il testo: "Gentile Sig. Ministro Patuanelli, la comunicazione del suo Ministero che mantiene sine die l'utilizzo del carbone per la produzione dell'energia elettrica nella Centrale E. Montale della Spezia contraddice tutto ciò che il Governo italiano, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell'Ambiente e la società Enel spa hanno annunciato in questi ultimi anni.
In poco tempo si è passati dall'intenzione della chiusura tout court della Centrale E. Montale a un'ipotesi di trasformazione del gruppo a carbone in uno a turbogas, per arrivare poche ore fa alla conclusione di mantenere l'utilizzo del carbone senza una data di dismissione certa.
La decisione ministeriale ha molto amareggiato tutto il territorio spezzino, soprattutto perché è in netta contraddizione sia con le direttive europee sull'ambiente a cui il Governo italiano ha aderito, sia con il Piano Energetico Nazionale finora presentato nelle riunioni a cui ho personalmente partecipato.
In coerenza con le decisioni prese anche in Conferenza dei Servizi decisoria, comunicate dagli stessi Ministeri, di dismettere l'utilizzo del carbone alla data del 31 dicembre 2021, l'attuale Amministrazione Comunale ha sviluppato, sin dal suo insediamento, politiche ambientali importanti in linea con le direttive europee e italiane. Solo per farLe alcuni esempi, abbiamo vinto un bando MIT per eliminare l'inquinamento urbano dei mezzi pubblici, utilizzando i filobus a emissioni zero, e costruendo poi un secondo progetto con gli altri Comuni affinché si abbatta quasi completamente lo smog in tutto il Golfo dei Poeti.
Abbiamo investito ingenti risorse nelle infrastrutture fognarie e nei collegamenti al depuratore che rinnoveremo proprio a tutela del nostro mare, abbiamo promosso l'accordo Blue Flag con le compagnie crocieristiche perché utilizzino carburanti cinque volte più puliti al loro ingresso in porto per migliorare la qualità dell'aria, abbiamo investito nelle ciclovie, promosso l'utilizzo delle biciclette e dei monopattini elettrici, abbiamo rivoluzionato la raccolta differenziata con la soddisfazione di essere la migliore provincia in tutta la Liguria e abbiamo sviluppato politiche turistiche che hanno portato nella nostra Città oltre 600.000 turisti all'anno e 3 milioni di turisti in tutta la Provincia.
A fronte di una visione e di un futuro di una Città aperta, europea e green, ormai incompatibile con politiche ambientali del secolo scorso, è il momento da parte del Governo e dai Ministeri competenti di trovare soluzioni e compensazioni differenti, come è stato nel caso di altri siti produttivi, perché non è più accettabile che nel Golfo dei Poeti si continui a bruciare carbone chiedendo agli spezzini un ulteriore costo sociale e di salute. E' inaccettabile subire la decisione di mantenere in attività il gruppo a carbone fino a quando non ci saranno ulteriori 500 megawatt disponibili nel nord Italia, perché ciò significherebbe continuare in questo modo almeno fino 2035.
La Spezia ha una storia di grande generosità verso lo Stato Italiano. Da oltre sessant'anni la Città offre una servitù di oltre 73 ettari all'Italia per contribuire alla produzione dell'energia elettrica e altri 90 ettari alla Marina Militare, per la difesa della nostra Patria. Una generosità, però, che non è mai stata riconosciuta da parte dello Stato in termini di innovazione, sviluppo, occupazione.
Per tutte queste ragioni, il mio è un accorato appello al suo Ministero e a tutti i parlamentari espressione del territorio della Spezia che sostengono il Governo italiano, affinché si trovino soluzioni alternative al sito della Centrale E. Montale e che si dismetta quanto prima l'utilizzo del carbone per la produzione dell'energia elettrica per il bene dei cittadini della Spezia che mi onoro di rappresentare".