Un lungo testo sul noto social network attrae l’attenzione di appassionati e interessati alla politica locale. La consigliera sarzanese Fioretta Mazzanti, passata da poco dalla maggioranza all’opposizione con il gruppo Sarzana in Azione con leader l’Avvocato Paolo Mione, si scaglia contro la scelta del consigliere Andrea Pizzuto di aderire a Fratelli d’Italia con Carlo Rampi. Lei stessa su Facebook con un post dichiara: “Era solo lo scorso settembre quando la sottoscritta veniva accusata di essere “incoerente ed ingrata” per aver tenuto fede alle proprie idee facendo, con totale coerenza, quello che era sempre stato promesso dai Popolari una volta dimostrato dai fatti che il loro ruolo in Maggioranza ed in Giunta sarebbe stato reso praticamente insignificante nel giro di poco tempo”.
Dunque fa riferimento alla questione politica che l’ha riguardata in prima persona: molti sono stati gli attacchi che ha subito anche precedenti all’ufficializzazione del suo passaggio all’opposizione. E prosegue: “Premesso che di per sé la coerenza totale non possa essere considerata un valore assoluto e, soprattutto in politica, non possa essere sempre mantenuta a tutti i costi a fronte di scenari rapidamente mutevoli, fa un po’ sorridere che chi la predicava solo due mesi fa abbia ora deciso di fare un passo verso Fratelli D’Italia”.
Dopo un’anafora dove esprime diversi concetti, conclude: “Quando i motori giravano a tutta potenza, e sembrava potesse bastare essere sulla nave giusta per aspirare ad ottenere benefici immediati e comode poltrone sul ponte, allora la totale sudditanza verso il sindaco veniva digerita ed accettata, calpestando, senza colpo ferire, amor proprio e dignità. Ma è bastato un urto contro lo scoglio per far rapidamente meditare sul fatto che l’ipotesi migliore fosse di scendere con celerità, per andarsi a sistemare su un comodo scoglio, prima che altri potessero sedervicisi; sembra proprio di rivedere Schettino con la Costa".
In ultimo: "Insomma, si è ben capito che è tutto e solo un giro di poltrone, poltronette, sedie, sgabelli presenti, potenziali, futuri; persino la poltrona del futuro candidato sindaco è diventata un posto ambito. La cosa ormai è chiara da tempo, ed i cittadini, ahinoi, si sono tristemente abituati; sarebbe solo il caso che qualcuno avesse il buon senso di evitare di dare lezioni, ben sapendo di rischiare, a stretto giro, di doversi clamorosamente smentire, non potendo fare a meno del richiamo delle poltrone".