“I cittadini spezzini hanno già pagato un alto prezzo per la presenza della centrale Enel a carbone, negli ultimi 60 anni. Ora che Enel è intenzionata alla riconversione a gas della centrale, il territorio ha il diritto di essere consultato a vantaggio e a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, come concordato peraltro da tutte le istituzioni locali, unanimemente".
Lo dichiara il deputato spezzino della Lega Lorenzo Viviani.
"Dopo mesi di attesa, oggi, la risposta fornita dal sottosegretario Morassut alla mia interrogazione, presentata a luglio, in commissione Ambiente è stata insufficiente e, oltre a ribadire quanto già noto, non ha dato certezze e tempistiche sui prossimi passaggi - prosegue Viviani - Gli spezzini meritano chiarezza. Negli ultimi decenni hanno subìto scelte calate dall’alto e fatte in nome del fabbisogno energetico nazionale. Oltre alle emissioni atmosferiche, la centrale ha portato a conseguenze sull’ecosistema marino: ricordo che un settore di eccellenza locale come quello rappresentato dai mitilicoltori del Golfo ha visto una perdita di produzione conseguente al surriscaldamento delle acque. La cosa che non vorremmo accadesse, come ho sottolineato al sottosegretario in commissione, è che i buoni propositi di tutte le forze politiche del territorio sia nella cessazione del carbone sia nell’evitare di una riconversione a gas s’infrangessero sull’altare degli interessi energetici nazionali. La Lega continuerà a tenere alta l’attenzione sul tema perché la comunità della Spezia non subisca la convivenza con l’utilizzo a scopi energetici di qualsiasi combustibile fossile”.