Ma una visione generale sull’inquinamento, le servitù e i rischi di incidente nel nostro golfo qualcuno lo ha fatto o si procede come sempre a tentoni?
Perché ovviamente a mio avviso il tema non è bettoline si o bettoline no.
Il tema è ben più ampio e sono anni, ben prima dell’ipotesi bettoline, che in molti tentano di porlo. Inascoltati. Che il progetto per distribuire gnl per trasporti via mare e via terra non è pericoloso o che il traffico nel nostro golfo sarà "irrisorio nell'ambito del golfo spezzino" come affermato tempo fa dai rappresentanti di GNL è già un modo assolutamente sbagliato da un punto di vista comunicativo di trattare la cosa.
Negare a priori i rischi di impatto o di incidenti non aiuta a rendere credibile la sicurezza di un progetto verso l'opinione pubblica. Ancor di più se pensiamo che la nostra città si va a collocare in un golfo già oberato di problematiche ambientali e di rischio incidentale altissimo, ovviamente in via assolutamente potenziale.
Le bettoline non trasporteranno "giocattoli", ma una sostanza potenzialmente pericolosa quale è il gas naturale liquefatto – GNL, appunto. Sostanze non a caso assoggettata alla normativa sul rischio di incidente rilevante.
Quindi il fatto che le bettoline siano poche, tante o pochissime, rispetto al traffico navale ordinario, non ha alcun significato, anzi aggrava la situazione, se si considera che nel nostro golfo il traffico prevalente è di tipo commerciale, nautica da diporto e militare.
Non serve certo ricordare agli addetti ai lavori la problematica “dell'effetto domino” in caso di evento incidentale che potrebbe conseguirne. Nel nostro golfo sussistono più impianti assoggettati alla Direttiva Seveso (Enel per esempio) senza considerare il trasporto di altre sostanze pericolose come nel caso del combustile Nato che dopo avere attraversato tramite condutture subacque tutto il golfo vede il suo attracco principale in località Ruffino. C’è poi il trasporto di sostanze pericolose attraverso navi sia commerciali che militari.
Tutto questo richiederebbe l'applicazione di quanto previsto dall'articolo 19 del DLgs 105/2015 e cioè la redazione di uno studio di sicurezza integrato dell'area portuale. Area portuale che invece risulta al momento senza alcun piano di emergenza esterna nonostante le richieste del sistema delle Agenzie per la protezione ambientale di colmare la attuale lacuna della normativa.
Una mancanza da molti ambientalisti più volte denunciata.
Si va avanti come detto come nella migliore tradizione spezzina senza una visione d’insieme.
Lo si fa spesso per le cose minori così come si continua a far finta di non capire anche su temi assolutamente rilevanti come questo, che gravano pesantemente sulla sicurezza di tutti gli spezzini.
Massimo Baldino Caratozzolo
Consigliere comunale della Spezia