“Una situazione ormai fuori controllo” all’origine di “un dramma sociale” che investe molti spezzini. Così l’opposizione ieri sera in consiglio comunale ha definito l’annoso problema dei tempi delle liste d’attesa dell’Asl, chiedendo una soluzione rapida a tutela dei cittadini.
La mozione firmata dai gruppi di opposizione ha ormai un anno – era stata depositata a ottobre 2019, prima dell’emergenza Covid – ma purtroppo non ha perso la sua attualità: il nodo dei tempi lunghi per la prenotazione delle visite è infatti uno scoglio contro cui gli spezzini si scontrano ancora oggi. La conseguenza? In molti casi la “fuga” dei pazienti verso Asl fuori regione che garantiscono tempi più brevi.
Una situazione se possibile peggiorata dalla pandemia, visto che l’emergenza ha causato l’accumulo di più di 30 mila prestazioni sanitarie, che l’Asl ha iniziato a smaltire dal mese di luglio in poi. A seguito del lockdown, infatti, è stata sospesa l’erogazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali prorogabili, mentre è continuata ed è stata incrementata l’erogazione delle prestazioni non prorogabili.
Nell’assemblea online di ieri sera, dopo un tenace ostruzionismo dell’opposizione, che ha presentato ben quattro mozioni urgenti sul quartiere di Pagliari, la bonifica di Pitelli e i test antigenici nelle scuole, tutte respinte dalla maggioranza, è stato approvato l’ordine del giorno del centrodestra che prevede di programmare un’audizione dei rappresentanti dell’Asl in commissione consiliare, “perché vengano forniti tutti i dati aggiornati sulle liste d’attesa e le strategie previste per la riduzione dei tempi”.
Un passaggio che ha scatenato le critiche dell’opposizione, in particolare dei consiglieri Federica Pecunia (Italia Viva), Marco Raffaelli (Pd), Massimo Baldino e Roberto Centi (LeAli a Spezia), che l'hanno bollato come "una presa in giro", facendo notare come sin dall’inizio dell’emergenza la minoranza avesse chiesto inutilmente la presenza dei vertici Asl in assemblea. L’amministrazione, in base al documento approvato ieri sera, dovrà anche “implementare una campagna di comunicazione per i cittadini sulle modalità di accesso alle prestazioni sanitarie e sui relativi tempi di attesa”.