I cinque spezzini provengono da realtà e ambienti differenti: tra loro c'è un professore, un'avvocata, un'assessore, un'infermiera e un operaio "tutte persone che hanno lavorato", per usare le parole di Sansa. Come sappiamo non ci sono capilista, a sottolineare la volontà di creare "una vera lista civica".
Roberto Centi, consigliere comunale, è professore di italiano e latino al Pacinotti, dove svolge anche l'incarico di vicepreside.
"Sono stato anche docente a contratto presso l'Università di Genova e supervisore di tirocinio, occupandomi sempre di formazione degli insegnanti di Italiano e Latino. Ho inoltre pubblicato traduzioni dal Latino presso Einaudi e testi scolastici, sempre nell'ambito del Latino, di taglio linguistico e antropologico".
Tra le sue passioni, Centi elenca "l'amore per l'Isola Palmaria, la mia seconda casa, la pallanuoto, sport col quale ho avuto l'onore di conoscere anche la Serie A col Lerici Sport", ma ovviamente anche la politica: "Negli anni in me si è fatta largo una passione politica sempre più forte, che, partendo dal desiderio di essere informato sulla realtà nazionale e internazionale (sono convintamente europeista, anche se ritengo che l'approccio quasi esclusivamente economicistico vada cambiato) e dall'amore per il mio territorio, su cui nei decenni ho visto riflettersi i cambiamenti delle macrocondizioni socioeconomiche internazionali e nazionali, si è tradotta nella candidatura al Consiglio comunale della Spezia nella lista civica LeAli a Spezia per Guido Melley sindaco, candidatura coronata da successo per quanto riguarda l'elezione, ma all'opposizione".
La seconda a presentarsi è Laura Dadà, infermiera dall'esperienza ventennale. "Dopo 12 anni in Toscana il rientro nel 2018 è stato traumatico, eppure ho lavorato gli ultimi 11 anni in un pronto soccorso". Sempre del suo lavoro come infermiera racconta: "Non esiste la 'vocazione', almeno per me, esiste sicuramente la serietà professionale, l'etica e la deontologia. Dare il massimo con le risorse a disposizione, considerare il paziente una persona e non una malattia, assistere la famiglia quando non c'è più spazio terapeutico. Noi Sanitari: medici, infermieri, tecnici vari, oss, addetti alle pulizie non siamo eroi, già dimenticati, siamo professionisti che danno una parte di sè ogni giorno. Noi e i nostri pazienti con le nostre famiglie, amici e conoscenti esistiamo. Non siamo numeri, non siamo costi, siamo persone".
Proprio per questo la sua candidatura è incentrata sulla sanità: "La Sanità Spezzina è fatta di precariato, sotto tutti i profili professionali, tagli, il tentativo di chiusura del DH oncologico a Sarzana è indubbiamente è il più scandaloso, mancanza di investimenti. Potrei continuare ad oltranza... Io sono un'infermiera non un politico, ma posso dare voce ai miei pazienti con le loro famiglie e a tutti i miei colleghi".
L'avvocato Maria Francesca Lanznaster, iscritta al Foro della Spezia, invece si racconta iniziando dal suo lavoro come attivista per la Palmaria: "Grazie alla partecipazione all’azione collettiva di tutela dell’Isola, ho deciso che non si può più stare a guardare, ma è necessario rimboccarsi le maniche per proteggere il nostro territorio e per deciderne, tutti insieme, il futuro. Sono fermamente convinta che solo attraverso la partecipazione consapevole ed attiva è possibile cambiare le cose e scegliere la nostra rotta".
Prosegue poi raccontando le motivazioni della sua candidatura: "Ho scelto di impegnarmi perché sono convinta che sia ancora possibile cambiare e scegliere di costruire una Liguria nuova, una Liguria in cui i giovani hanno motivi per rimanere e sogni da realizzare, in cui gli anziani vivono protetti e serenamente, in cui le famiglie vedono il luogo in cui vogliono costruire il loro futuro".
Dopo di lei un'altra donna, Francesca Martini, spezzina laureata in giurisprudenza: "Sono una spezzina figlia del baby boom degli anni '70, come moltissimi amici sono andata via dalla Spezia dopo le scuole superiori. Mi sono laureata in giurisprudenza a Pisa, dottorata a Cagliari, specializzata allo IUSS di Pavia, ho insegnato diritto amministrativo all'Università di Pisa, all'Accademia Navale di Livorno e al Polo dei Sistemi Logistici di Livorno".
Ha ricoperto l'incarico assessore al lavoro a Livorno dal 2014 al 2019 e su questo spiega: "La mia esperienza come assessore della Giunta Nogarin con deleghe al lavoro, allo sviluppo economico, agli affari giuridici, formazione, università e ricerca, innovazione e fondi europei, è iniziata semplicemente mandando il mio cv e facendo due colloqui con gli attivisti del M5S.
Non avrei potuto fare nessuna di queste cose rimanendo alla Spezia, ma vorrei che in futuro altri avessero l'opportunità di inseguire i propri sogni e mettere a frutto i propri talenti in Liguria, per merito".
Rientrata il Liguria racconta: "Questa è la regione più vecchia d'Italia, senza avere i servizi sanitari necessari ai nostri cari, non offre opportunità ai giovani e sta per svendere definitivamente il bene più prezioso per le generazioni future: l'ambiente.
Ferruccio Sansa ha aperto una strada per sperare in un futuro diverso, non promuove uno slogan politico da un manifesto, ma un progetto che ha bisogno di strutturare un'intelligenza collettiva, spero con la mia candidatura di portare un contributo e trasmettere ai liguri vicini e lontani un po' della mia voglia di riscatto".
L'operaio lericino Enrico Passalacqua parla della sua scelta di candidarsi: "Credo che con Ferruccio Sansa si possa fare cambiare rotta alla nostra Liguria".
Operaio in Fincantieri dal 2006, dal 2008 fa parte del direttivo provinciale FIOM CGIL: "Credo fermamente che il lavoro deve avere un ruolo principale nella regione. La Liguria deve riuscire a conciliare industria e sostenibilità, basta corse al risparmio e al ribasso dobbiamo puntare sulla qualità e la preparazione dei lavoratori. Dobbiamo assolutamente sostenere e incentivare anche il turismo, sia legato alle attività marine che al nostro bellissimo entroterra. Tutto questo è assolutamente possibile con i progetti e le idee di Ferruccio Sansa".