Nel luglio 2019 la Giunta regionale ligure nominò la Dott.ssa Daniela Troiano Commissario straordinario dell’ASL 5. Già la nomina di un Commissario anziché di un Direttore Generale lasciava presagire una voluta assenza di strategia gestionale per la nostra ASL.
Mai ci saremmo aspettati, tuttavia, che dopo poco più di un anno, in questo agosto 2020, quel Commissario della sanità spezzina, a sua volta commissariato da ALISA insieme a tutte le ASL della Liguria, venisse premiato dalla Regione, a fronte dei risultati disastrosi prodotti.
La totale assenza di un progetto per l’ASL 5 è evidenziata, innanzitutto, dalla revoca dell’appalto per il Nuovo Ospedale del Filettino; ma non meno indicativi dell’assenza di un progetto e di una strategia di rilancio della sanità pubblica nel nostro territorio sono i reparti attualmente ancora senza Direttore, tra i quali citiamo prima degli altri quello di Ostetricia e Ginecologia (per il quale il concorso è già stato espletato, la graduatoria è già stata fatta, ma ancora non si è proceduto alla nomina ) e quello di Pediatria , per il quale il concorso previsto a giugno è stato misteriosamente annullato. E senza Direttore sono anche la Pneumologia, Geriatria, Anatomia patologica e Medicina trasfusionale.
Il ritratto dell’ASL5 è ancora più impietoso se si considera, inoltre, che i pur pochi concorsi banditi a muovere da un piano assunzioni mai completato, sono andati deserti, come ad esempio quello di Ostetricia e Ginecologia nel novembre 2019 e ancora prima quello di Pediatria.
Si ha la netta impressione di come, in effetti, esista una strategia “a rovescio”, vale a dire quella di rendere sempre meno attrattiva la ASL 5, sia per i dirigenti medici che ci dovrebbero lavorare, sia per i cittadini che dovrebbero servirsene. Una sorta di “strategia d’abbandono” che ha il suo esempio concreto, e simbolico, più evidente nella struttura obsoleta dell’Ospedale S.Andrea, connotata dagli evidenti limiti strutturali di un ospedale a padiglioni, aggravati dall’età.
Inoltre, l’impoverimento dei servizi offerti all’utenza a causa della carenza dei medici specialisti, o l’insostenibilità delle liste d’attesa per i servizi disponibili, determinano una dannosa disaffezione dei cittadini verso la sanità pubblica locale, e creano viceversa “assuefazione” verso la ricerca di risposte ai propri bisogni di salute fuori regione o nella sanità privata.
La determina IRE del maggio 2020 compendia bene tutto questo: la richiesta all’ASL 5 di una revisione del progetto dell’Ospedale del Felettino secondo i “parametri” Balduzzi (meno reparti) e l’individuazione di strumenti di partenariato pubblico-privato.
Forse, a guardar bene, il premio assegnato da Toti al Commissario straordinario dell’ASL di Spezia, e in generale al management della sanità ligure, non è così immotivato come sembra, a giudicare dai risultati per i cittadini, ma trova ragione proprio nelle porte ulteriormente spalancate in questi anni all’ingresso dei privati in sanità.
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