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“Autostrade gestite male, non escluderei il rientro degli enti locali nelle società concessionarie” In evidenza

di Francesco Truscia – Caos autostrade in Liguria, Orlando: “Sbagliato dire che il Governo non ha responsabilità ma anche che la Regione non c’entra nulla”.

Code infinite, cantieri, cambi di carreggiata e il rischio di un esaurimento nervoso, questo è quello che si sta vivendo sulle autostrade della nostra Liguria da qualche tempo a questa parte, con la consapevolezza di entrare in autostrada ma non sapere bene quando se ne uscirà. Ma non c’è solo questo. In un momento in cui, in una fase di post-lockdown, molte attività stanno cercando di recuperare parte dei guadagni perduti, si guardi in particolar modo al settore turistico o della ristorazione ad esempio, una situazione incredibile come questa rischia di dare il cosiddetto “colpo di grazia” a moltissime realtà della nostra regione. Per non parlare delle difficoltà di settori come la logistica, l’autotrasporto, insomma c’è anche un danno economico ingente che si sta delineando.

Proprio al riguardo questo pomeriggio nella terza commissione consiliare sono stati auditi i parlamentari spezzini, per cercare di far luce su questa oscura situazione con lo sguardo rivolto a Roma.

“Ho depositato diverse interrogazioni nelle ultime settimane al riguardo – ha sottolineato l’Onorevole Manuela Gagliardi di Cambiamo! - Ho cercato di stimolare il Governo per avere delle risposte, ma non sono state sufficienti. Il Ministro ha preso le distanze ed è rimasta sempre vaga, cercando di scaricare la responsabilità su Autostrade senza un atteggiamento propositivo. Alle molte domande poste si è continuato a rinviare il tema. Ad un certo punto è emersa una circolare del 1967 con la quale il Ministero ha chiesto di effettuare controlli più approfonditi, facendoli ripartire da zero e il concessionario ha chiuso intere tratte, bloccando la viabilità. Sono arrivate risposte che sembrano indicare una grande guerra verso il concessionario, ma nessuna decisione sullo sblocco reale sulla situazione, anzi l’impressione che ho avuto è di qualcuno che tende a rendere ancora più complicate quelle procedure. Se dietro c’era una strategia che pensava, temporeggiando, di far ricadere le responsabilità su chi al momento sta governando la maggior parte dei territorio della Liguria credo non sia andato a buon fine”.

Ed in effetti, il rapporto tra il concessionario ed il Governo, si può dire che negli ultimi due anni non sia stato di certo idilliaco, soprattutto dopo il tragico avvenimento del crollo del Ponte Morandi a Genova avvenuto il 14 agosto del 2018, in quel crollo hanno perso la vita ben 43 persone.

La sottolineatura però su una presunta “manina” dietro le quinte per far cadere le colpe di quanto sta accadendo sulla politica ligure, ed in particolare quella della giunta regionale, non è andata a genio proprio a tutti.

“Sono due i temi: uno europeo sulla messa in sicurezza delle gallerie intorno alla quale i concessionari hanno avuto nel tempo un’interpretazione molto varia – ha risposto l’Onorevole Raffaella Paita di Italia Viva – Il secondo tema, origine di tutta la problematica, è quello dell’applicazione delle direttive che ha generato le difficoltà attuali. La Liguria ha il 17% di tutte le gallerie d’Europa, metterle in sicurezza tutte assieme significa bloccare la viabilità, anche perché se si esce dall’autostrada per poi rientrare, spesso non si trova un’Aurelia bis a sostegno”.

Ed è proprio qui, sul tema della carenza delle infrastrutture nella Regione, che si apre un altro filone della discussione, in questo caso con una velata stoccata della deputata di Italia Viva alla giunta che attualmente governa la Regione.

“Quello che è stato fatto in termini infrastrutturali in questo territorio si ferma a 5 anni fa e qui dobbiamo dirci la verità – ha continuato la deputata di Italia Viva - Le infrastrutture in Liguria sono tutte bloccate. Alla spezia sono stati fatti due lotti di Aurelia bis e sono stati terminati, il terzo lotto è bloccato da 5 anni. A Genova sono stati fatti dei tratti di Aurelia bis durante i 5 anni precedenti, ma non esiste un progetto in più realizzato in questi 5 anni per realizzare nuove strade. Penso siano stati commessi errori al Ministero e ci sia mossi tardi, però prima o poi queste gallerie vanno messe in sicurezza, e se la Liguria invece di pensare a fare le infrastrutture continua a pensare ad altro è chiaro che le cose non miglioreranno".

"Un modo per venire a capo di questa situazione è quello di dotare il Ministero di maggiori controlli, ma bisogna anche mettere questo territorio nelle condizioni di avere delle alternative viarie. Si potrebbe ricominciare a programmare dei tratti di Aurelia bis, ad esempio il famoso casello di Beverino, nessuno se n’è più occupato, il fatto di poter dare anche un’alternativa viaria nella direzione Arcola-Sarzana in direzione variante Cisa. Il primo tema riguarda il Ministero, ma in 5 anni qualche sollecitazione per dare un’occhiata a come erano messe le gallerie sarebbe stata utile non mi risulta sia stata fatta. La verità è che non c’è una sola responsabilità in questa vicenda. Il complotto non c’è stato, si sta riverberando tutto contro gli eventuali organizzatori del complotto, gridare al complotto mi fa sorridere”.

A guardare all’origine della situazione che si è venuta a creare in Liguria, per quel che riguarda i controlli nelle gallerie, è stato l’Onorevole Andrea Orlando, deputato e vice segretario del Partito Democratico: “La situazione si è venuta a determinare in occasione di una modifica del quadro normativo europeo, l’impatto è stato grave per la concentrazione del numero di gallerie che ci sono in Liguria e nella direttiva europea non erano previste modalità scansionate di attuazione del nuovo regime di controlli. Era possibile che il Ministero indicasse delle priorità? Sulla legittimità di un atto di questo genere avrei parecchi dubbi. Nell’attuazione concreta il concessionario poteva graduare questo tipo di analisi? Oggettivamente dopo una vicenda come quella che ha caratterizzato la tragica storia di autostrade non so se ci poteva essere un dirigente della società concessionaria in grado di prendersi una tale responsabilità. L’insieme dei controlli che viene realizzato sulla base di una normativa che si modifica denota il fatto che l’attività di monitoraggio non è un’attività svolta con il massimo dell’efficienza da parte del concessionario, questo rinvia ad un tema che è emerso tragicamente con il crollo del ponte Morandi, che tocca un tema di inadeguatezza complessiva del sistema delle concessioni nel nostro paese, oggetto di un analisi del Governo con un primo intervento che ha visto una modifica dell’assetto societario attraverso un accordo pre-contenzioso che si è venuto a creare con Aspi. La situazione dovrebbe progressivamente diminuire dal punto di vista della pressione dal giorno 28".

Insomma di fronte ad un cambiamento della normativa, non è stata individuata né da parte del Ministero né da parte del concessionario, la possibilità di scaglionare gli interventi, ammesso che questa possibilità ci fosse.

“La sicurezza va garantita, però è anche vero che non si può bloccare una regione come sta avvenendo – ha risposto la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli – Mi sarebbe piaciuto avere una commissione con esponenti dei vari partiti che affrontavano l’estrema difficoltà della Liguria sena tirare in ballo questioni politiche ma puntualmente ci siamo cascati - qui la senatrice della Lega risponde direttamente alle parole pronunciate dalla Deputata di Italia Viva - Sentire la Paita attribuire la carenza di infrastrutture, che è effettivamente reale, alla mancanza di progettazione della giunta Toti è assurdo. Al Governo non ci sono io, ma cerchiamo di fare tutti la nostra parte e cerchiamo di portare un risultato per i liguri. L’onorevole Orlando ha parlato del 28 luglio come data per una possibile diminuzione della pressione, speriamo bene ma oggi dobbiamo avere delle risposte con dei dati, non scaricare responsabilità sugli altri”.

“Io ora sono a Genova e devo sperare di ritornare a casa - ha commentato il Deputato della Lega Lorenzo Viviani - Il Mit deve prendere in mano la situazione. Il Ministro ha dato un sacco di step ed è poco credibile la diminuzione di pressione per il 28, anche se lo spero. Se siamo legati ad una norma europea o a vecchie circolari e le manteniamo come fossero la Bibbia senza indagare se possono essere cambiate condanniamo la Liguria al disastro infrastrutturale. Noi siamo figli di uno dei tratti autostradali più cari, basti pensare a quanto si paga la tratta Spezia-Carrodano, tutti questi pedaggi facevano parte di opere compensative che dobbiamo sperare di non perdere. Il gioco di scaricare tutta la colpa su Toti all’inizio c’è stato, complotto o non complotto si è cercato di dire che il traffico in Liguria era dovuto alla giunta Toti. Stimo il collega del Movimento 5 Stelle Roberto Traversi ma in questa partita non sta toccando palla ed è il nostro esponente governativo a livello regionale”.

Il deputato del Movimento 5 Stelle Roberto Traversi, chiamato in causa dall’Onorevole Viviani, è stato eletto nel collegio uninominale di Genova 3 ed è attualmente il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Durante la commissione è emersa anche la possibilità di poterlo convocare per una prossima seduta.

Le richieste dei commissari si dividono tra chi, come la commissaria Patrizia Saccone, ha chiesto cosa si può fare nell’immediato per risolvere la spinosa questione, chi invece ha posto l’attenzione su una carenza di infrastrutture nella nostra regione come il commissario Lorenzo Forcieri che ha chiesto se fosse possibile destinare parte dei fondi europei anche per colmare questo gap infrastrutturale ligure.

In generale le domande che sono state poste dai commissari hanno rivolto lo sguardo verso un modo, una possibilità per poter almeno pianificare gli interventi, così da non creare dei blocchi al traffico, cercando anche di capire se ci sarà una sinergia tra le realtà territoriali e il Governo.

Ma a ritornare sui rapporti tra il concessionario e il Governo e sul fatto che, presumibilmente, dei rapporti migliori tra le due entità avrebbero creato meno disagi è stato proprio l’Onorevole Orlando: ”Una cooperazione più forte tra Ministero e concessionario avrebbe potuto attenuare il rischio degli effetti che si sono prodotti. Da questo punto di vista la tensione molto forte tra concessionario e Governo ha acuito gli effetti degli interventi, non perché siano stati fatti come elemento di guerra o rappresaglia, ma è chiaro che non eravamo in una situazione di leale e piena collaborazione, questo può aver inciso sugli effetti di questi controlli. Sono aumentate le tariffe dei pedaggi perché si diceva che con quell’aumento si sarebbero realizzate opere".

"Non credo che i primi a voler realizzare quelle opere fossero i concessionari stessi. Una cosa importante il Governo l’ha fatta, ovvero ha mutato l’assetto della concessione. Le autostrade sono state gestite male, non nell’interesse dei cittadini. Mi auguro che il nuovo assetto riporti un equilibrio. Non escluderei l’ipotesi che nelle società che gestiscono le concessioni ritorni una presenza degli enti locali. In questo nuovo assetto con una forte presenza pubblica non sarebbe sbagliato ipotizzare una presenza delle autonomie locali. Sarebbe sbagliato dire che il Governo non ha responsabilità ma è un po’ forte dire che la Regione non c’entra nulla. Dobbiamo dire con franchezza che tutte le istituzioni in 5 anni hanno sottovalutato il tema”.

I parlamentari spezzini hanno sottolineato tutti la loro disponibilità comunque per riaffrontare il tema e magare produrre un documento, anche con il loro supporto, “trasversale”, politicamente parlando.

“Io ho detto che la Regione in questi anni non ha progettato tratti di Aurelia Bis, sono pronta ad un dibattito pubblico su questo – ha risposto la deputata di Italia Viva Raffaella Paita alla senatrice Stefania Pucciarelli lanciando anche il guanto della sfida - Il nostro dovere oggi è quello di trovare una soluzione, il Ministro ha detto che ci sarà entro la fine del mese un allentamento della pressione, questo potrà anche essere vero ma ci serve una rete di salvaguardia, ovvero che le direttive abbiano una applicazione più lungimirante e accorta rispetto alle necessità del territorio”.

“Rimango dell’idea che sul tema autostrade il Ministero con il concessionario avrebbero dovuto individuare un ordine di priorità delle opere e delle manutenzioni da fare – ha ribadito la Deputata di Cambiamo! Manuela Gagliardi - Come si fa a pensare però che una programmazione per il futuro non passi da un impegno più concreto da parte dello stato? Finché non si risolvono quei nodi ogni sforzo sarà inutile”.

In conclusione della discussione il vice sindaco Genziana Giacomelli ha raccolto l’impegno a preparare un documento condiviso per far emergere le criticità che si potrebbero risolvere, con il supporto dei parlamentari spezzini.

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