“Oggi, in attesa di qualsiasi risposta alle nostre ripetute sollecitazioni, dalla messa in mora con la richiesta di un tavolo per la quantificazione del danno, dall’esposto-denuncia presentato in Procura fino all’ordinanza del presidente di Regione firmata più di due settimane fa, abbiamo deciso di avviare formalmente l’azione civile di risarcimento del danno, come avevamo ampliamente preannunciato”. Lo annuncia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a seguito dei disagi provocati dai lavori sulla rete autostradale gestita dal concessionario Autostrade per l’Italia.
“Sarà un percorso né breve né facile, di cui oggi partiranno i primi atti formali – prosegue Toti - ovvero alcune richieste di accesso agli atti alla società concessionaria e al ministero delle Infrastrutture e Trasporti per conoscere nel dettaglio ciò che non conosciamo: il piano di ispezioni, le modifiche introdotte con la direttiva del 29 maggio, quali esami e articolati di analisi siano stati proposti sui flussi di traffico o come siano stati considerati i danni che sarebbero stati provocati. Quindi procederemo alla luce di questi atti che chiederemo formalmente a concedente e concessionario, che hanno fra loro un contratto su cui Regione non ha voce in capitolo”.
“Nonostante la gazzarra che si legge sui giornali e gli annunci a mezzo stampa del governo – spiega il presidente della Regione – per la Liguria purtroppo la situazione non è cambiata: questo weekend è stato di nuovo molto molto difficile e si preannunciano altri tre giorni assai complessi e nonostante le rassicurazioni anche formali che il ministero ha dato alla comunità dei nostri sindaci liguri nell’ultima riunione, assicurando la doppia corsia per senso di marcia a partire dal 10 luglio, oggi rileviamo che forse il 15 o 16 luglio finiranno le ispezioni, dopodiché da quelle ispezioni discenderà un nuovo piano dei lavori che potrebbe protrarsi per tutto il mese di luglio e non si sa quanto di più perché ogni impegno preso dal ministero sulla base del piano richiesto ad autostrade dopo l’entrata in scena di quella preistorica circolare del 1967 è stato disatteso”.
“Oggi parte questo percorso: ne sono spiacente – sottolinea Toti - non è una decisione che ho assunto a cuor leggero né di particolare soddisfazione. Non avremmo voluto dover arrivare a questo punto. Ma di fronte alle reiterate richieste non solo di rivedere quel piano ma quanto meno di interloquire o comunque agevolarlo con una serie di interventi di mitigazione dello stesso sia di aiuti al territorio, ad oggi non ho visto nulla di tutto ciò. Ricordo che l’unica comunicazione scritta ci è arrivata dal concessionario che ci ha inoltrato il piano dei lavori come previsto dalle direttive ministeriali del 29 maggio dichiarandosi disponibile a modificarlo ove ci fosse l’accordo del ministero di cui abbiamo avuto notizie solo a mezzo stampa”.
Il presidente Toti ha spiegato di voler coinvolgere nell’azione civile anche Anci e le Camere di Commercio: “È nostra intenzione coinvolgere in questa richiesta le altre istituzioni del territorio. Talune si sono già portate avanti con tanti sindaci che hanno annunciato azioni individuali per il risarcimento del danno e lo stesso hanno fatto alcune categorie economiche. Io ho chiesto di portare questa proposta di azione congiunta al vaglio degli organismi dirigenti delle Camere di Commercio e di Anci Liguria, perché credo possa interessare tutti e semplificare la vita di tutti”.
In merito al dibattito sulle concessioni, Toti ha aggiunto: “In tutto questo si inserisce ancora una volta la querelle sulle concessioni autostradali, che dura ormai da due anni: non è cosa che riguarda Regione Liguria ma pretendiamo solo di non essere le vittime sacrificali di questo braccio di ferro che è iniziato con la morte di cittadini italiani e non solo con il crollo di ponte Morandi, a cui non è seguita nessuna azione concreta se non una gazzarra che a questo punto ha qualcosa stucchevole oltre che nocivo. La Liguria non ci sta – sottolinea Toti - ad essere oltre che danneggiata anche beffata da atteggiamento fatto da proclami ma senza nessuna conseguenza concreta che migliori le nostre vite”.
Il professor Lorenzo Cuocolo, ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi di Genova, ha spiegato che “il primo passo dell’avvio formale del contenzioso è la richiesta di accesso agli atti che invieremo oggi stesso. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Aspi avranno 30 giorni per rispondere. Regione Liguria, che non ha voce in capitolo sulla programmazione, è stata tenuta all’oscuro di quanto sta accadendo, non è stata neppure informata. È quindi essenziale raccogliere la documentazione necessaria per capire di cuh siano le responsabilità, in quale parte del ministero e in quale parte di Aspi, e individuare le tipologie di danno per cui chiedere il risarcimento. L’azione giudiziaria sarà davanti al giudice civile, sostanzialmente per due categorie di danno: un danno emergente derivato all’Ente e ad altri Enti territoriali, legato al lucro cessante ad esempio per i mancati introiti delle addizionali sui traffici a causa della paralisi delle autostrade) e un danno d’immagine legato agli investimenti fatti per rilanciare il turismo che sono stati vanificati. Dopo aver raccolto e analizzato la documentazione, presenteremo la citazione davanti al giudice civile, che sarà perfezionata tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno”, ha concluso il professor Cuocolo.