«La Regione si attivi col Governo affinché sia dichiarato lo stato di emergenza per autostrade e ferrovie liguri».Lo chiede il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, con una lettera inviata questo pomeriggio al presidente Toti.
«La situazione in Liguria non è più sostenibile: ogni iniziativa intrapresa nella nostra regione per il settore del turismo e per la complessiva ripresa economica appare completamente vanificata, in uno scenario da calvario continuo. I numerosi cantieri autostradali, e il mancato coordinamento dei lavori sull’Aurelia, talvolta rendono prigioniere migliaia di persone, per ore e ore di code interminabili. Ormai è evidente: serve un intervento a carattere straordinario, che il presidente Toti deve sottoporre al Governo –spiega Pastorino -. Chiediamo lo stato di emergenza: la situazione di disagio vissuta dalla popolazione è pari a quella provocata da una calamità naturale, che blocca improvvisamente le principali reti viarie».
«Ma a differenza delle calamità naturali, qui ci sono delle responsabilità ben precise, che vanno individuate. Sono le manutenzioni non effettuate in questi anni ad aver determinato la fragilità del sistema autostradale –sottolinea Pastorinio -. A questo si aggiunge la difficilissima situazione sofferta dalla rete ferroviaria: è il prodotto dei tanti obiettivi mancati, come il raddoppio a ponente, il completamento del nodo di Genova o il risanamento delle gallerie. La combinazione di questi due fattori rende impossibile muoversi nella nostra regione».
«Difficile immaginare come un sistema economico fortemente orientato sulla portualità di Genova e La Spezia, primo e secondo scalo d’Italia per importanza, e di altri porti quali Savona, possa reggere a una situazione del genere –conclude Pastorino -. Ma anche come possano reggere il sistema sanitario e il sistema scolastico, in una regione in cui muoversi è diventato una chimera. Già adesso questa situazione mette a repentaglio la vita delle persone, che non riescono a raggiungere per tempo i presidi sanitari; e allora pensiamo cosa potrà accadere a settembre, con la riapertura delle scuole, a fronte di un livello di difficoltà nei trasporti come quello registrato adesso. La risposta è una soltanto: misure straordinarie».