Notizie sempre più vaghe arrivano dal MIUR e dal Governo sulla situazione che aspetta le scuole italiane alla riapertura di settembre: mentre nel Paese si discute di tutto (dalle spiagge ai buoni vacanze alle discoteche), la scuola è il grande assente dal dibattito politico.
Dopo mesi in cui il diritto alla studio, di fatto, è stato sospeso (la didattica a distanza è stata un fallimento da tanti i punti di vista), c’è chi al MIUR continua a parlare di “grande
opportunità” per la scuola italiana. Si ipotizza di continuare con la didattica a distanza per gli studenti più grandi, di ridurre le ore a 40 minuti, di “scuola diffusa”, di eliminare il gruppo classe, ecc. Ma la scuola ha bisogno di una sola cosa: investimenti, investimenti importanti, nell’ordine di 15/20 miliardi (mentre invece per la scuola è previsto poco più di 1 miliardo, mentre solo per Alitalia il Governo ha stanziato 3 miliardi). Solo così sarà possibile garantire un ritorno a scuola in sicurezza attraverso la riduzione del numero di alunni per classe, l’assunzione immediata di personale docente e ATA, la messa a norma degli edifici scolastici. Che aspettano al MIUR e negli Enti Locali per cominciare a lavorare?
Non potranno ancora parlare di emergenza quando siamo ormai a Luglio e la vicenda Covid risale a fine Febbraio. In Italia si è creato un movimento importante che vedrà il 25 giugno scendere in piazza in più di 40 province italiane genitori, docenti e studenti per rivendicare ingenti finanziamenti per la scuola pubblica. Per discutere di tutto questo è indetta un’assemblea in modalità on line per sabato 20 giugno alle ore 18.30 al seguente link https://meet.jit.si/cobassp
STUDENTI,GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA, CITTADINI E FORZE SOCIALI SONO INVITATI A PARTECIPARE
Cobas - Comitati di base della scuola