Stabilizzazione, concorso e mobilità non sono tre temi indipendenti, ma tre diverse sfacettature di una stessa questione. E' la visione comune dei sindacati in merito alla questione OSS in ASL 5. Il tema, da tempo estremamente attuale e ora ancora più pressante a causa dell'emergenza Coronavirus e del concorso per OSS che sembra avvicinarsi, è stato sollevato nella IV Commissione Consiliare del Comune della Spezia dalla domanda rivolta dal Commissario Fabio Cenerini agli esponenti sindacali auditi dall'assise. Questione parzialmente "fuori tema" rispetto all'argomento "Gestione dell'emergenza Coronavirus in ASL 5" al quale la Commissione era dedicata, ma molto sentito e sul quale si è aperta una ampia parentesi.
“Ci sono i diritti dei lavoratori Coopservice – ha affermato Cenerini – ma ci sono anche i diritti degli altri lavoratori, di quelli che vogliono rientrare nello spezzino con la mobilità e di quelli che vogliono entrare nel sistema sanitario pubblico. Vorrei sapere cosa pensano i sindacati”.
“Il diritto alla stablizzazione dei 158 OSS non nega il diritto di altri lavoratori – ha replicato il Segretario della Fisascat CISL Mirko Talamone – Tra la ASL 1 e la ASL 5, che come bacino di utenti sono simili, c'è una differenza di circa una novantina di OSS, ovviamente a svanaggio della realtà spezzina. C'è spazio, quindi, per le stabilizzazioni e poi per altri, per la mobilità e nuovi ingressi”.
A proposito di mobilità l'esponente CISL chiede: “Perchè la ASL 5 ha emanato un bando per la mobilità extraregionale invece che regionale?”
E' una domanda alla quale si uniscono anche i rappresentanti degli altri sindacati.
“Perchè non una mobilità regionale? – fa eco Mario Ghini, Segretario Generale UIL Liguria, che sposa anche la questione numerica – 158 OSS sono pochi, il numero andrebbe ampliato”.
Visione condivisa anche da Luciana Tartarelli (Confsal), che cita l'ex Direttore Generale di ASL 5 Conti ed afferma: “Servono 230-250 OSS per garantire un servizio di qualità durante tutto l'arco della giornata ed anche la notte”.
"Se il passaggio fosse tra Cooperative ci sarebbe la clausola di salvaguardia per tutelare i posti di lavoro - sottolinea la Segretaria della CGIl spezzina Lara Ghiglione -dobbiamo tutelare lavoratori che operano di ASL magari anche da vent'anni e che hanno 45-50 anni. Poi, come detto, i numeri che servono nello spezzino sono maggiori, quindi ci sarà spazio anche per altri".