“Alla fine la montagna ha abortito il topolino, sì, perché nel caso del mercato del venerdì non c’è stato nemmeno il parto del piccolo roditore.
Dopo tre mesi di lockdown in cui la giunta avrebbe potuto progettare, concordare e presidisporre soluzioni adeguate per il mercato di viale Garibaldi e quasi dopo tre settimane dal 18 maggio, l’amministrazione pare si appresti a riaprire il mercato del venerdì nella stessa ubicazione in cui si era sempre svolto prima dell’8 marzo, solo in condizioni più sfavorevoli per gli operatori e con una sicurezza tutta da sperimentare.
Oggi le associazioni di categoria unanimemente prendono le distanze dalla giunta dichiarando, in sintesi, di essere state prese lungamente per il naso da Peracchini e Company.
Dopo un affaticante balletto fatto di proposte estemporanee curiose e inaccettabili: allungare il mercato in via Fieschi, spaccarlo in due, un pezzo in viale Garibaldi e un altro in via Chiodo, ipotizzando di mettere a dura prova la tenacia e la resistenza di consumatori e operatori nella giornata di giovedì pareva che associazioni di categoria e giunta avessero trovato un accordo per lo spostamento del mercato nella sede idonea del quadrilatero tra via Mazzini, via Diaz, via Chiodo e via Tommaseo.
Ahimé ai partecipanti della riunione però, nessuno aveva detto che l’instancabile (gasp!) Cenerini alla mattina aveva già deciso diversamente, disponendo la permanenza del mercato nei più angusti spazi di viale Garibaldi.
Certo, lo spostamento del mercato avrebbe sguarnito una parte di città da una manifestazione importante che dà ristoro ai già provati commercianti in sede fissa di quella zona. Alla giunta toccava di lenire quel vuoto con iniziative opportune e periodiche. Trattare le imprese ambulanti come arredo urbano, citiamo testualmente le loro considerazioni, non è certo la soluzione.
Auspichiamo che giunta e associazioni di categoria recuperino un tavolo di trattativa per lo svolgimento idoneo del mercato, senza perdere ulteriormente tempo e comunque garantendo agli operatori il lavoro già per troppo tempo negato.
Occorre un lavoro serio, evitando schizofrenie e boutade della serie “facciamo un terzo mercato alla domenica” lavorando seriamente ad una soluzione, coinvolgendo il consiglio comunale oltre che il solo Cenerini”.
Federica Pecunia
Consigliere comunale Italia Viva