“Gianni Pastorino, anziché occuparsi del post sul mio Facebook personale (dove vivaddio sono libera di scrivere e pubblicare quello che più mi aggrada), si occupi delle mascherine che il suo ministro della Salute, Roberto Speranza, avrebbe dovuto dare ai medici e che non sono mai arrivate; dei test sierologici che sempre il suo ministro avrebbe già dovuto dare alle regioni, delle locandine dei partiti della sua maggioranza che sponsorizzano misure del governo peraltro mai attuate, oppure dei piani confusi del suo governo, incomprensibili anche se ci si mettono mille grafiche e sottotitoli.
Che un partito informi su cosa sta facendo una sua amministrazione è cosa non solo normale, ma utile in democrazia a farsi un giudizio. Altrimenti non si spiegherebbe come mai il suo partito ha messo il logo sul numero nazionale dei centri antiviolenza (come se fosse una loro iniziativa, non istituzionale) e così via. Capisco il malumore del consigliere Pastorino, dopo l'uscita stonata in cui ha provato a boicottare anche il concerto del 25 aprile: se facesse le locandine con i provvedimenti del suo governo, sarebbero bianche nella migliore delle ipotesi, ma più probabilmente sarebbero piene degli insulti dei liguri. Caro Pastorino, il silenzio è d’oro, soprattutto per chi non ha fatto nulla, o ha fatto danni, e ha cercato di disturbare gli altri impegnati a fare. Su, lasciaci lavorare...e informare”.
Così l’assessore regionale Ilaria Cavo risponde alla polemica sollevata dal consigliere di Linea Condivisa Pastorino.