Nella mole dell’ultimo DPCM, insieme ai pavidi provvedimenti fino ad oggi adottati dal governo centrale, non troviamo nessuna luce di speranza per il tessuto commerciale della Val di Vara e delle Cinque Terre, cosi come per il resto del Paese.
Ci aspettavamo liquidità a fondo perduto e non burocratici iter bancari che nulla hanno a che vedere con sostegno e rilancio economico, senza considerare il contorto elargimento dei famosi 600 euro che servono unicamente a far uscire denari dalla porta per poi farli rientrare dalla finestra. In tutta questa drammaticità di fatti ci sono le famiglie sul lastrico che non possono più di aspettare le dirette a reti unificate del premier, con l'ansia di chi non sa più dove può o non può andare, con la libertà appesa ad un filo senza veder tracciato un percorso che dovrebbe portarci fuori da questa terribile peste.
Bene fa Regione Liguria a rimboccarsi le maniche e con spirito propositivo a cercare di limitare i danni attuando, con sensibilità e intelligenza, alcune misure di supporto sia morale che economico. Serve però che qualcuno a Roma smetta di rinchiudersi insieme alle mille task force che tanto sembrano quell’elefante che partorisce il topolino e cominci a prendere decisioni che non sono più differibili, come la reintroduzione dei voucher in tutti i settori produttivi o l’abolizione del minimo contributivo Inps per artigiani e commercianti, bonus alle famiglie per il pagamento delle rette scolastiche a ristoro degli esborsi comunque avvenuti e sopratutto il taglio del cuneo fiscale per le imprese che non ricorrono alla CIG e l’esonero delle tariffe del pedaggio autostradale per tutto il personale sanitario.
Misure di buonsenso che tradotte in una parola significano “speranza”, quella che ci ha portato a dire “andrà tutto bene” qualche settimana fa e che invece si traduce in “speriamo che vada e basta” oggi.
Coordinamento AREA VARA-5TERRE Fratelli d'Italia
Alberto Loi
Daniele Picetti