«Rispetto a questa decisione - spiega Morgillo - sembra ora esserci una sorta di retromarcia, avviata con la costituzione da parte della giunta di una commissione tecnica che ha il compito di individuare i tagli ancora possibili su questi organismi».
«Il messaggio che sta arrivando dalla giunta è, quindi, controverso: i Parchi vengono trattati come un problema e non come una risorsa. - commenta Morgillo - Devono, invece, essere applicati criteri più chiari per dare seguito alla spending review, che non può esaurirsi in un semplice esercizio di ragioneria».
Il consigliere Morgillo ricorda le polemiche tra centrodestra e centrosinistra all'epoca in cui furono approvati i piani dei parchi liguri: «Da una parte il centrodestra era scettico tanto sul numero degli enti parco istituiti quanto sull'enormità del territorio compreso, dall'altra il centrosinistra era lo strenuo difensore della teoria che i parchi sarebbero stati uno strumento per valorizzare il territorio e arrestare il degrado». Continua il vicepresidente: «Oggi siamo di nuovo di fronte a una scelta importante che non può e non deve limitarsi solo ad un puro e semplice esercizio finanziario. Se i parchi per la Regione sono e restano una risorsa, bisogna farli funzionare con progetti mirati, attivando anche risorse extra bilancio regionale. Se, invece, nel corso di questi anni il centrosinistra si è reso conto che i parchi in molti casi sono vissuti dai cittadini come un problema, è meglio ridurli o addirittura eliminarli».
Conclude Morgillo: «Ad ogni buon conto, la peggiore soluzione da adottare sarebbe la semplice razionalizzazione del numero dei direttori che fino ad oggi, grazie alle loro competenze, sono stati protagonisti di interventi che hanno contribuito a difendere il territorio ligure».