"Voglio essere piuttosto chiaro affinché nessuno possa fraintendere e a nessuno venga in mente di fomentare un qualche fraintendimento.
Il personale sanitario di ASL5 è encomiabile e sta lavorando al meglio: medici, infermieri, OSS, ausiliari e tecnici. A tutti loro bisogna dire grazie, di cuore. Stanno facendo un vero e proprio miracolo.
In una condizione di disorganizzazione totale riescono a sopperire sia alle carenze di organico sia a una pianificazione dell'emergenza frammentaria e schizofrenica.
I grandi assenti in questa guerra sono i generali. Tutti, nessuno escluso. La Giunta targata Toti e Viale sta tentando di scaricare le responsabilità sui tecnici.
Male, molto male, per chi è stato scelto dal popolo ed è pagato con soldi della comunità per amministrare e compiere delle scelte.
La sesta ASL, A.Li.Sa., messa in piedi ormai quasi 4 anni fa, oltre ad essere molto onerosa si sta rivelando inefficiente. Anzi spesso è proprio da questo nodo nevralgico che dovrebbe governare tutto il sistema sanitario regionale che il meccanismo si inceppa.
In tutto ciò la direzione di ASL5 è non pervenuta! Il Commissario straordinario, la dottoressa Troiano, non dirige nulla. Quasi mi sorge il dubbio che sappia dove sono gli ospedali della sua azienda, quali reparti ci siano, come sia strutturato geograficamente il territorio e in quanti distretti si articoli.
Il direttore sanitario, la dottoressa Banchero, non ha compiuto alcuna scelta logica nella strategia ospedaliera.
E questo è constatabile dal fatto che, a quasi due mesi dall'inizio dell'emergenza, siamo: sprovvisti di percorsi sporchi e puliti ben separati in modo da non mettere a rischio pazienti e operatori; privi di un ospedale dedicato al Covid-19 in modo da mantenere pulita la struttura di riferimento per le emergenze/urgenze; pieni di pazienti positivi al Coronavirus in reparti non appropriati, tant'è che si registrano decessi in Geriatria, Medicina e Chirurgia.
Il direttore sociosanitario, la dottoressa Massei, figura nata per governare il territorio, si è dissolta come neve al sole.
Non vengono ascoltati gli appelli dei medici di famiglia; mancano le squadre sanitarie territoriali; non c'è alcuna task-force in grado di raggiungere i pazienti a casa, eseguire una diagnosi tempestiva e assegnare subito una terapia appropriata; vengono eseguiti pochissimi tamponi, in relazione ai decessi, e spesso i campioni vengono persi e dunque i referti non arrivano mai agli interessati.
Riassumendo, una situazione che, in condizioni normali, potremmo definire imbarazzante ma, con una epidemia di queste dimensioni in corso, è inaccettabile. Servono scelte sensate, magari in linea con quanto fatto in quelle Regioni dove le cose funzionano, e servono subito".
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa