"Quest'oggi in videoconferenza si è svolta la Commissione regionale sulla Sanità. Se dovessi fare un resoconto scevro da ragionamenti o giudizi politici non saprei davvero cosa scrivere, di concreto.
La cosa che ho capito chiaramente è che non è stato fatto un piano organico di intervento preferendo agire "alla giornata". Follia!
Inoltre, come ha detto l'Assessore Viale, deresponsabilizzandosi, gravemente, in questa emergenza la politica si è eclissata demandando ogni responsabilità ai tecnici che operano sul territorio. Un alibi inaccettabile per chi ha il dovere di governare.
Non è arrivata alcuna risposta concreta sul perché nessuno abbia pensato di suddividere gli ospedali spezzini, e più in generale liguri, tra "puliti" e riservati ai pazienti positivi al Covid-19. Dal ragionamento dell'Assessore, poi avvallato anche dalle ultime dichiarazioni del Presidente Toti, è emerso che l'unica priorità fosse quella di trovare posti letto. Ciò senza ragionare sui percorsi e la salvaguardia di operatori, pazienti ricoverati e strutture. Tant'è che oggi possiamo riscontrare il Covid-19 un po' in ogni reparto e questo, come molte sigle sindacali hanno evidenziato, rende i nostri ospedali rischiosi dal punto di vista del contagio.
Insomma, ad oggi nessuno ha pensato di valutare la mia proposta di dedicare il San Bartolomeo di Sarzana alla cura dei pazienti COVID19 e sanificare il Sant'Andrea riservandolo alle emergenze/urgenze in assenza di Coronavirus.
Ad avvalorare la chiave di lettura incentrata sul solo numero di posti letto, senza altri tipi di valutazione, è data dal fatto che l'unico dato emerso oggi sia proprio questo. In ASL5, per il COVID19, abbiamo 24 posti letto in alta intensità e 157 in media intensità di cura.
Sul comparto cure territoriali, sul quale ho insistito molto, buio totale. Avere un buon sistema di diagnosi tempestiva e terapia, come dimostra l'Emilia Romagna, potrebbe essere la carta vincente per evitare molti ricoveri e soprattutto gli accessi alla terapia intensiva.
Ad oggi l'unico dato che ci è stato fornito riguarda l'area genovese in cui ad oggi sarebbero attive solo 5 squadre sanitarie invece dell'obiettivo dichiarato di averne almeno 10.
Su tutti gli altri territori, compreso quello spezzino, silenzio assoluto. Conosciamo solo il rapporto ottimale tra popolazione e squadre sanitarie data da 1 ogni 50.000 abitanti. Detto ciò, però, non sappiamo quante task-force attive abbiamo in ASL5 ma soprattutto non ne conosciamo i compiti.
L'Assessore Viale si è limitata a definirle "squadre tampone" ma non è questa la chiave di svolta che ho provato a ripeterle più di una volta.
Noi avremmo bisogno di medici e infermieri protetti con i dovuti dispositivi individuali di sicurezza contro il virus e dotati di: termometri, saturimetri e soprattutto ecografi portatili. Basta una ecografia toracica per evidenziare la presenza di una polmonite interstiziale e avviare, immediatamente, la terapia con antivirali e idrossiclorochina.
Sul numero inadeguato di tamponi effettuati, sugli smarrimenti del materiale campionato e sui ritardi nella refertazione altra confusione. Nessuna risposta concreta.
È arrivata invece una spiegazione lapidaria e piuttosto ridicola sull'elevata mortalità in ASL5 Spezzino. Secondo l'Assessore e il Commissario straordinario di A.Li.Sa. questo dato, che ricordiamo essere il più alto d'Italia e dunque del mondo, è imputabile solo all'elevata età media della popolazione.
Un modo di liquidare una questione centrale profondamente inadeguato, purtroppo.
Noi continueremo a fare proposte ma speriamo vivamente che da oggi chi ha il compito di governare la Regione, e dunque anche il nostro sistema sanitario, ci ascolti e inizi a fare ciò che in un mese e mezzo di emergenza non è ancora stato fatto: un piano di intervento organico".
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa