Ogni giorno Toti fa una conferenza stampa dicendo "come sono stato bravo", ma oggi ancora una volta la corte dei conti boccia la gestione della sanità ligure.
Proprio le carenze gestionali, la disorganizzazione di alcune Asl maturate in questi anni ci fanno capire le difficoltà dimostrate dalla giunta regionale e Alisa nell'affrontare l'emergenza Covid 19.
Disavanzo conclamato, fughe in aumento continuo, di liste d'attesa infinite anche per esami salva vita, personale all'osso, assunzioni che non avviate, posti letto insufficienti ovunque, sono alcune delle lacune messe in luce dalla Corte dei conti.
Negli ultimi 4 anni si sia verificato l'80% del gap che oggi è di 1700 unità di personale. Medici infermieri che servirebbero al sistema sanitario ligure per garantire adeguati servizi alla cittadinanza.
Sul nuovo modello di distribuzione dei farmaci la corte dei Conti ha certificato un buco per il bilancio della Liguria.
Inoltre la Corte ci ha chiaramente detto come la qualità della sanità ligure sia medio bassa nonostante i maggiori introiti ottenuti dalla giunta regionale grazie all'aumento del fondo sanitario nazionale, all'aumento delle tasse regionali a discapito dei liguri.
Senza contare la riduzione dei costi con i tagli al personale e i tagli operati sui servizi in appalto. Tutto questo ha fatto sì che il numero dei liguri che vanno a farsi curare fuori regione sia raddoppiato solo nell'ultimo anno.
Abbiamo assistito poi al grido d'allarme di molti professionisti della sanità pubblica, preoccupati per la piega gestionale che le nostre Asl stanno prendendo.
Non era mai accaduto prima.
Non è più possibile continuare in questo modo, i conti non tornano, i servizi peggiorano e le tasse aumentano e con il Covid si è scatenata la tempesta perfetta.