La decisione del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini di non concedere lo scalo a Costa Diadema, a bordo della quale ci sono casi sospetti di Coronavirus, divide il mondo della poltica così come l'opinione pubblica.
Fermamente contrario il vicesegretario del PD Andrea Orlando che scrive: "In ogni famiglia spezzina c’è un navigante.
Siamo stati fortunati, se sono tornati a casa è perché quei nostri parenti, nel corso della loro vita professionale, hanno trovato più sindaci di Piombino che sindaci di Spezia".
Sulla stessa linea anche un altro esponente del Partito Democratico, il Consigliere Comunale Massimo Baldino: "Quella fatta dal nostro sindaco è una goffa manovra demagogica per acaparrarsi il favore delle folle. Quelle disinformate però. Chiamasi "speculazione politica". Proprio ciò di cui Pietro Antonio Cimino accusa le opposizioni. Ora io non mi sento minimamente in questo momento di difendere nessuno che faccia "speculazione politica" su un dramma come questa pandemia. Tuttavia penso che se si vuole davvero difendere la salute degli spezzini...basta guardarsi intorno e prendere tutti quei provvedimenti necessari che, essendo di pertinenza territoriale, nessun governo centrale potrà mai inserire in.un decreto. Poi si dovrebbe sollecitare da tutte le forze preposte tutti i controlli utili a far si che quanti stabilito venga rispettato".
"Insomma - prosegue Baldino - con la salute degli spezzini proibire l'attracco di una nave italiana per uno scalo tecnico non ha proprio nulla a che vedere. È solo un gesto propagandistico che ha cagionato disagio a tanti lavoratori del mare oltre che un conflitto inutile con la autorità portuale. Si dimostri uguale zelo quando le.medesime navi stazionano portando i turisti e impestando l'aria agli spezzini. In questo momento la parola d'ordine dovrebbe essere SOLIDARIETÀ NON DEMAGOGIA A BUON MERCATO!"
"Anche.in caso di malati sarebbero stati prelevati e smistati negli ospedali con posti disponibili. Come è persino ovvio!", conclude il Consigliere comunale.
“Ho riflettuto tantissimo se prendere una posizione o tacere. Siamo in piena emergenza, e si fa rispettosamente silenzio. Ma quando si verificano episodi che fanno venire meno quei lati umani che proprio nell’emergenza dovrebbero primeggiare, allora uno sente di dover esternare sdegno, imbarazzo, vergogna", lo scrive un altro consigliere comunale del PD, Marco Raffaelli.
"Davanti alla richiesta d’aiuto di connazionali in mezzo al mare, che chiedevano di attraccare per rifornimenti, mentre Capitaneria di Porto e Autorità Portuale concedevano i moli, il Sindaco si opponeva. A parole ovviamente, perché anche firmando un’ordinanza, non avrebbe potuto comunque condizionare la gestione di luoghi su cui non ha alcuna autorità, come i porti - prosegue Raffaelli - Ma Costa toglieva il disturbo, trovando rifugio nelle parole del Sindaco di Piombino, di Fratelli d’Italia peraltro.
E per giustificare la decisione vergognosa Peracchini dava in pasto all’opinione pubblica la scusa della sofferenza della struttura sanitaria, ben sapendo che il sostegno delle persone, con quel motivo, si sarebbe moltiplicati e nessuno avrebbe osato creare problemi.
Ma i membri dell’equipaggio non chiedevano ricovero.
E difatti il Sindaco di Piombino non ha aperto le porte dell’ospedale della sua città all’equipaggio Costa.
Ha permesso alla nave di attraccare, per far sì che la macchina del sistema sanitario nazionale si mettesse in moto, per farsi carico dei casi positivi conclamati (che sappiamo essere uno solo!) e trasportarli strutture disponili sul territorio nazionale.
Ecco le parole del Sindaco di Piombino: “Ho avuto rassicurazione da parte del ministro Paola De Micheli che i malati saranno immediatamente trasferiti negli ospedali nazionali, con mezzi idonei e dedicati.”
Cos’avrebbe impedito farlo anche qui, è un mistero!"
"Ma nel non soccorrere quegli uomini siamo venuti meno alla nostra storia, non politica - non ne voglio nemmeno fare una questione di schieramenti politici.
Parlo della storia culturale di questa città, di persone dai profondi legami con il mare, con la Marina, con i suoi valori ed i suoi codici.
Tutti abbiamo ascoltato le parole di Papa Francesco la settimana scorsa. Ha ammonito: “Siamo tutti sulla stessa barca! In un mare in tempesta”
Alla Spezia quella barca si è materializzata dopo poche ore, ma invece seguire le indicazioni del Pontefice, dare solidarietà e sostegno ai nostri concittadini in difficoltà, il Sindaco della Spezia ha detto no”, conclude Raffaelli.