Viviamo. Arginiamo la paura, non limitiamo le nostre capacità, il nostro talento, non rimandiamo le possibilità di fare cultura e impresa, continuiamo a far crescere la nostra città, la nostra regione, il nostro paese e l’Europa.
Il governo ha reagito adottando adeguate misure per il contenimento, altrettanto hanno fatto Regioni e Comuni. Abbiamo compreso questi sforzi ma alcuni si sono rivelati esagerati favorendo il panico e la psicosi e trasformando le misure stesse in proclami apocalittici.
I servizi funzionano, le nostre città sono aperte, il sistema sanitario per quando depauperato di risorse negli anni ha risposto al meglio, e di questo siamo grati ai tanti professionisti che ogni giorno, emergenze e non, lo fanno funzionare.
Dobbiamo conciliare le misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus nelle aree interessate, con la possibilità di riprendere le nostre attività economiche, sociali e culturali.
Chiediamo pertanto a Governo e Regione di riaprire le scuole e le università, che scandiscono i ritmi e le consuetudini di una civiltà funzionante con le loro campanelle, i musei e le biblioteche, e con questo segnale invitiamo tutto il sistema a ripartire, a produrre, a mettersi in gioco e ad accogliere nuovamente turismo e investimenti.
La regione deve attuare, da subito, misure straordinarie di sostegno alle imprese in difficoltà, non solo quelle legate al turismo ma a tutte le piccole, medie, e grandi imprese del nostro territorio che da anni affrontano la crisi cercando di aprirsi a nuovi mercati, proprio in quei paesi che ora ci additano come nuovi untori e chiudono le frontiere.
La gestione delle emergenze in una società matura deve essere attuata senza creare allarmismo e panico, con una visione globale della situazione e dei suoi effetti in ogni settore.
Gli errori e gli eccessi devono essere corretti ma devono essere anche fonte di insegnamento nella gestione delle future emergenze, troppe fughe in avanti volte solo ad assecondare le paure collettive e non basate su principi razionali e tanti deficit nella comunicazione istituzionale hanno indebolito fortemente l’immagine del nostro paese, aggravandone le vecchie difficoltà economiche.
Ogni società misura la sua solidità e la sua compattezza nei momenti di crisi. Tutte le istituzioni coinvolte stanno sostenendo grandi sforzi ma, se vogliamo che l’emergenza sanitaria non si trasformi in una recessione economica, dobbiamo prontamente reagire.
Non dobbiamo avere paura.
Coordinamento AvantInsieme – Alleanza Civica Ligure