Carissimi,
giusto festeggiare il successo di Stefano Bonaccini e del PD emiliano romagnolo ma non la durate a lungo. Se volete prendere una lezione dagli amici ieri vincitori, mettetevi già da stasera a lavorare per chiudere al più presto 2 o 3 cose in vista delle elezioni regionali della Liguria.
La prima: un candidato condiviso. Fate presto, ogni giorno che passa senza un nome e una storia, è un granellino di sabbia nel sacco dei Toti Boys; che non sono imbattibili. Anzi. Chiamate a raccolta tutti i partiti e i movimenti che aspirano ad avere una regione non prona verso altre realtà territoriali del nord, rifuggendo da modelli, soprattutto in campo sanitario, che hanno aumentato a dismisura le inefficienze e i ritardi. Una regione che sappia cogliere e valorizzare le sue bellezze, la sua storia, un inestimabile patrimonio ambientale. Una Liguria accessibile e non separata dalle grandi direttrici che dovrebbero legarla all’Italia e al mondo. Trovate una persona che incarni queste aspirazioni, che abbia visione e rispetto per gli insostituibili valori democratici di solidarietà e di giustizia sociale, vero cemento per la costruzione di una comunità integrata e coesa.
La seconda: ritorniamo ad essere autenticamente popolari, ad essere vicini ai cittadini, non chiudiamoci nell’anonimato delle ultime gestioni del partito regionale. Scegliamo gli uomini migliori e non i migliori delle deboli anime correntizie. Che sappiano Includere e animare la società. Facendola sentire protagonista e utile. Ritorniamo ad essere coraggiosi, nelle idee e negli atteggiamenti. Il coraggio, proprio di chi è a conoscenza dei limiti temporali nell’agire per migliorare la situazione del pianeta. Il coraggio di combattere le diseguaglianze e di capire il motivo per cui su questo punto, che è sempre stato il nostro faro, abbiamo avuto delle imperdonabili indecisioni. Riprendere per mano mondi che per troppo tempo abbiamo lasciato soli come la scuola e chi ci lavora. E poi le giovani generazioni, le più vulnerabili e le più indifese.
Terza questione: difendere e valorizzare con determinazione il nostro essere democratici e antifascisti, in difesa delle diversità, al fianco di chi da solo non ce la può fare. Se si parte da questi principi fondamentali, diventerà più facile affrontare anche i primi 2 punti.
Auguriamoci buon lavoro.
Senatore Massimo Caleo