"In particolare – spiega il governatore – i lavoratori dell'emergenza del Ponte Morandi sono prorogati solo per due mesi, con i soldi degli enti locali liguri e al netto delle ferie: oltre 200 persone andranno a casa a gennaio".
"Inoltre i servizi aggiuntivi di trasporto su gomma e su ferro non sono stato finanziati: nei prossimi giorni, finiti i soldi, cesseranno, anche quelli più delicati come quelli per gli studenti dell'entroterra. E, ancora, secondo quanto previsto nel decreto Milleproroghe non è stato consentito di impiegare i fondi residui per dare altri risarcimenti, come chiedeva Camera di Commercio, e non è stato autorizzato l'utilizzo dei fondi residui per aiutare i lavoratori delle aree di crisi, come chiedevano i sindacati".
"Ma, ciliegina sulla torta, pur essendoci i soldi – prosegue Toti - è stata bloccata la cassa integrazione: quindi i lavoratori che oggi ne usufruiscono resteranno senza alcun ammortizzatore".
Rispetto alla polemica sollevata dai consiglieri liguri del Pd Lunardon e Rossetti, Toti risponde: "Se pensano di tornare a sedersi sulle loro poltrone remando contro la Liguria, temo che resteranno delusi. E rossi di vergogna. Invece di farneticare, si attacchino al telefono per evitare questo scempio, di cui non sono complici ma protagonisti".