Il personale medico e infermieristico è sotto organico.
L'endocrinologia rinvia le visite, la ginecologia fa ricorso alle prestazioni aggiuntive, la radiodiagnostica allunga le liste d'attesa, il pronto soccorso pediatrico non funziona e in reparto gli straordinari sono diventati routine.
In tutto ciò spunta l'idea "geniale" del Commissario straordinario di ASL5 per abbattere le liste d'attesa: dimezzare i tempi per le visite. Follia pura.
La Sanità spezzina fa fuggire i pazienti, costretti ad andare altrove per curarsi con un indubbio disagio e un aggravio dei costi.
Se non bastasse anche i medici cercano di andare altrove e la nostra azienda sanitaria invece di attrarre diventa respingente, anche per i professionisti.
Non vi sono dubbi: i problemi organizzativi, la scarsa conoscenza delle esigenze del territorio e del tessuto aziendale e la totale assenza di una strategia seria, che non siano le soluzioni da operetta tragicomica, sono i principali fattori che stanno scatenando il disastro.
Per questo abbiamo depositato due interrogazioni che cercano di fare il punto della situazione attuale.
Vogliamo conoscere, nel dettaglio, il numero dei medici e degli infermieri in servizio presso gli ospedali spezzini. Questi dati li metteremo in relazione al numero dei posti letto e al loro tasso di occupazione.
Altra questione riguarda i servizi territoriali e ambulatoriali per i quali oltre al personale vogliamo analizzare le liste d'attesa per accedere alle prestazioni erogate.
I numeri sono fondamentali per progettare una Sanità migliore e vicina ai bisogni delle persone.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Italia in comune/Linea Condivisa