Quanto squallore nelle parole odierne dell’assessore Viale sulla vicenda degli OSS spezzini: imputa ad altri i ritardi della giunta di cui lei fa parte, dopodiché cerca di intestarsi una soluzione (la società in house) che non le appartiene e che anzi ha osteggiato, mettendosi di traverso su un nostro atto di consiglio. Siamo di fronte all’ennesimo stravolgimento della realtà, con un occhio già alle prossime elezioni.
Il problema degli operatori sociosanitari purtroppo non è una novità. Lo si conosce da mesi e l’assessore Viale, strenua sostenitrice del concorso ad ogni costo, non ha mai voluto affrontarlo per davvero nonostante i nostri continui appelli. Il tentavo leghista di strumentalizzarlo, invece, è arrivato fino in Parlamento. L’emendamento presentato dalla Sen. Pucciarelli, che l’assessore Viale rivendica con orgoglio, in altri tempi non sarebbe neanche arrivato in votazione. Al netto della forma linguistica, infatti, i contenuti sono del tutto inapplicabili, il dispositivo non eviterebbe il concorso e la copertura finanziaria è risibile. Come già detto più volte. Più che una soluzione, questa appare l’ennesima strategia per scaricare su altri le responsabilità che Toti e Viale non hanno mai voluto assumersi.
3 punti, per riassumere: primo, Viale si appropria di una soluzione che non solo non era sua, ma che lei ha osteggiato. Secondo, se davvero ritiene che l’emendamento della Pucciarelli fosse una soluzione al problema, nonostante tutti i guasti evidenziati, allora deve tornare all’ABC della governance sanitaria. Terzo, la richiesta di parere alla Corte dei Conti sulla società in house era già contenuta nel nostro provvedimento, approvato all’unanimità, quindi doveva partire subito; e non soltanto oggi, all’indomani del tavolo tecnico-politico.
Allora: chi è che ritarda? E soprattutto, chi sta facendo propaganda? L’Assessore Viale ci deve dire con chiarezza se ha intenzione di salvaguardare l’occupazione di questi 158 lavoratori. Noi abbiamo dimostrato di essere sempre sul pezzo. L’assessore Viale no.
Francesco Battistini
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