Si è svolta oggi a Genova, nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, l’Assemblea dei Soci di ANCI Liguria che ha visto la partecipazione del segretario generale dell’ANCI Veronica Nicotra, di Giuseppe Ferraina di Ifel Fondazione ANCI e di Antonio Ragonesi, responsabile dell’area Ambiente, Territorio e Protezione civile dell’Associazione nazionale dei Comuni. Presenti numerosi amministratori liguri.
Durante l’Assemblea, convocata nel delicato momento di definizione della legge di Bilancio 2020 e successivamente agli eventi calamitosi che hanno messo in seria difficoltà molti comuni della Liguria, si è discusso dello stato dell’arte della Stabilità e di strumenti a disposizione dei Sindaci e procedure nell’emergenza.
Ad aprire i lavori il presidente di ANCI Liguria Marco Bucci, sindaco di Genova, che ha sottolineato l’importanza di creare una consapevolezza a livello nazionale di quella che è la realtà ligure: «Una realtà sferzata da un maltempo inclemente che ha recentemente causato molti danni in tutta la regione – ha affermato – Grazie ad ANCI la voce di tutti i Sindaci, e dunque anche quella dei liguri, giunge al governo nei tavoli di concertazione. È prioritario oggi ottenere risorse per i rimborsi dei danni e ulteriori stanziamenti per l’emergenza, oltre a tutto il livello infrastrutturale di cui abbiamo bisogno. La Liguria è stata penalizzata negli ultimi 30 anni e vogliamo velocemente riconquistare il terreno perduto», ha concluso Bucci.
Nell’ambito della discussione sulla legge di Bilancio 2020, il segretario generale Veronica Nicotra ha illustrato le richieste che l’ANCI è riuscita ad ottenere dal governo, e il lavoro che l’Associazione sta portando avanti nell’interesse dei Comuni e dei cittadini.
«Nel decreto fiscale siamo riusciti a far inserire sia l’eliminazione di tutta una serie di vincoli, obblighi e tetti di spese a carico delle amministrazioni locali da ben 9 anni, sia la norma di rivalutazione dell’indennità dei Sindaci dei Comuni fino a 3mila abitanti, che abbiamo stimato a circa 1.400 euro – ha spiegato il segretario generale dell’Associazione nazionale dei Comuni Veronica Nicotra – Alcune proposte sul tema annoso della riscossione, che impatta direttamente su questioni di carattere contabile, hanno trovato già recepimento nel disegno di legge trasmesso al Senato e questo consentirà ai Comuni di avere strumenti più efficaci e anche di ridurre gli accantonamenti pesanti, di circa 4 miliardi e mezzo, nel cosiddetto Fondo crediti di dubbia esigibilità. Per quanto riguarda il debito, altra norma importante è quella sulla riduzione dei tassi di interesse sui mutui stipulati con Cassa depositi e prestiti e gli istituti bancari, che consentirà agli enti nei prossimi anni di liberare quelle risorse oggi impegnate a pagare le rate, sia per la parte corrente che per la parte in conto capitale. Si è parlato anche delle novità importanti in tema del personale, la possibilità già a partire dal 2020 di andare oltre il 100% del turnover e stiamo lavorando a una norma che troverà sede in un prossimo decreto legge per riuscire a ottenere un quadro stabile per quanto riguarda la gestione associata delle funzioni fondamentali», ha concluso Nicotra.
«Abbiamo ottenuto il recupero dei 100 milioni come parziale reintegro del taglio delle risorse dal dl 66 del 2014, un passo in avanti viene compiuto anche sulle semplificazioni amministrative e contabili per i piccoli Comuni, una svolta epocale, almeno sul piano culturale, è quella sulla ristrutturazione del debito locale, una grande battaglia condotta in questi anni da ANCI e Ifel che avevano denunciato il costo del debito eccessivamente elevato posto a carico dei Comuni in ragione dei tassi di interesse molto più alti praticati negli anni scorsi – ha affermato Giuseppe Ferraina di Ifel – Per quanto riguarda la strategia di rilancio degli investimenti locali, vengono destinate risorse importanti anche per la fase della progettazione, che viene riconosciuta momento qualificante delle politiche per il rilancio degli investimenti, concertata con Arconet, a cui farà seguito un finanziamento specifico da parte del governo», ha concluso Ferraina.
Nella discussione sui fondi per l’emergenza e le responsabilità dei Sindaci, Ragonesi ha chiarito alcuni punti: «Premesso che l’attività di organizzazione della Protezione civile è in fase di cambiamento possiamo certamente affermare che la Liguria sta al passo e i Comuni liguri hanno sin da subito risposto efficacemente durante le ultime crisi emergenziali, poiché gli interventi sono stati condotti, e ciò è avvenuto anche grazie alla responsabilità dei Sindaci, che sono autorità territoriali di Protezione civile e assumono determinazioni in emergenza – ha commentato Antonio Ragonesi di ANCI – La prospettiva di attività in emergenza di protezione civile, come scritto nel nuovo codice, prevede una definizione di ambiti territoriali da parte della Regione Liguria dove insisteranno dei servizi territoriali che in prospettiva superano quelli comunali, perché si tratta di un insieme più ampio; questo faciliterà anche le operazioni a valle di interventi di somma urgenza e in emergenza nell’ambito delle procedure», ha concluso Ragonesi.