"Inizia in Commissione il percorso per la nuova legge elettorale regionale. Non esistono solo le questioni della doppia preferenza di genere oppure dell'abolizione del listino, parti la cui modifica mi vedono d'accordo. Dato che i costituzionalisti auditi ci hanno confermato che la legge in vigore non è anticostituzionale, ritengo che le modifiche da attuare debbano essere tali per dare a tutti i liguri una buona legge elettorale.
Tuttavia pare che nessuno finora abbia segnalato la vera anomalia, una grande stortura sia della legge elettorale attuale sia delle proposte in campo per modificarla. Anomalia su cui i Professori sono convenuti sulle mie osservazioni.
Ovvero la presenza di una sorta di voto ponderato che, nella ripartizione dei resti, fa valere i voti assoluti ai partiti e, quindi, il peso del collegio genovese, ad oggi il più numeroso. Il voto di un cittadino di Genova pertanto vale e varrà di più rispetto a quello di un altro cittadino ligure. La mia proposta, per ovviare questa discriminazione è il seguente emendamento che presenterò in commissione per rendere il voto di un cittadino di Imperia, Savona o La Spezia uguale a quello di un genovese.
Chiederò la modifica della proposta di legge Pd di cui sono firmatario nel primo periodo della lettera b) del comma 3 dell’articolo 19 è proponendo: “Moltiplica per cento i resti di ciascuna lista circoscrizionale, calcolati ai sensi della lettera a) del presente comma e li divide per il totale dei voti validi espressi a favore delle liste nella rispettiva circoscrizione”.
Sarà questo il mio impegno nell'iter che la legge deve superare. Anche perché se si considera che mancano sei mesi alle elezioni e che qualsivoglia proposta di modifica rischia di essere a vantaggio di qualcuno, lo sforzo fatto da ciascuno deve essere quello di superare tutte le anomalie e non solo una parte di esse".