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Niente cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il centrodestra: “Non ci alziamo in piedi” (video) In evidenza

di Gabriele Cocchi – L’opposizione esce dall’aula in segno di protesta e fa saltare il numero legale. Pecunia a Cenerini: “Ti querelo!”.

Si incaglia sul testo di una mozione urgente la proposta di conferire la cittadinanza onoraria della Spezia a Liliana Segre. Toni accesi, accuse e nessun accordo, con il consiglio comunale terminato in anticipo per il gesto di protesta dell’opposizione, che è uscita dall’aula prima del voto facendo mancare il numero legale all’assemblea.

Il casus belli? La mozione urgente presentata dal consigliere Massimo Baldino e condivisa da tutta l’opposizione, con la richiesta di attribuire a Liliana Segre la cittadinanza onoraria della città, anche in considerazione dell’assegnazione alla senatrice a vita, nel 2018, del premio Exodus, conferito ogni anno a personalità che si distinguono nella difesa degli ideali di giustizia, libertà e democrazia.

Proprio pochi giorni fa il sindaco Pierluigi Peracchini aveva espresso solidarietà a Segre per gli insulti e le minacce ricevuti quotidianamente: “Rivolgo alla Senatrice Liliana Segre l'ammirata gratitudine per l'alta attività educativa che non cessa di svolgere, insieme all'affettuosa vicinanza mia e della Comunità spezzina, invitandola nuovamente a tornare nella nostra Città quando potrà e vorrà farlo, per testimoniare ancora una volta tutti quei Valori che rappresenta così mirabilmente”.

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Ma il clima di unità si è fermato fuori dalla porta del consiglio comunale: ieri sera il centrodestra non ha gradito, all’interno della mozione dell’opposizione, l’invito rivolto ai consiglieri ad alzarsi in piedi al momento della votazione.

“È un'evidente provocazione, visto anche quello che è accaduto in parlamento recentemente – ha tuonato Maria Grazia Frijia di Fratelli d’Italia – Avete preso quest’aula come un palcoscenico di teatro. Condividiamo in toto la richiesta dell’assegnazione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, ma l’imposizione di alzarsi in piedi assolutamente no”.

“Non è un’imposizione ma un educato e garbato invito – ha replicato a stretto giro Guido Melley – Credo sia importante lanciare un segnale forte sulla brutta vicenda che sta capitando alla senatrice Segre, costretta persino a farsi proteggere da una scorta”.

Ma l’appello cade nel vuoto: il centrodestra presenta un ordine del giorno identico alla mozione dell’opposizione, da cui sparisce però l’invito ad alzarsi in piedi al momento del voto. In più, la proposta del centrosinistra di avviare nelle scuole “un percorso contro qualsiasi tipo di odio razziale” incentivando “la cultura dell’antifascismo” viene modificata togliendo l’aggettivo “razziale” (al suo posto compare “ogni forma di odio”) e specificando la condanna a “ogni forma di totalitarismo nazista, fascista e comunista”.

“Senza alcuna vena polemica abbiamo presentato una mozione chiedendo l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre – ha spiegato Federica Pecunia di Italia Viva – Se c’era qualche problema nel testo della mozione avreste potuto dircelo, avremmo trovato insieme una soluzione. Siete noiosi, ripetitivi e prevenuti. Ora vorrete far credere ai cittadini che vi siete convertiti al sostegno di Liliana Segre approvando il vostro ordine del giorno”.

Qui si scatena un'aspra bagarre con Fabio Cenerini di Forza Italia, che replica duramente: “Le parole di Pecunia sono miserabili nei nostri confronti. È vergognoso sostenere che ci siamo convertiti al sostegno di un’ex deportata, come se prima non condannassimo le nefandezze del nazismo. Questo è il tentativo di delegittimazione dell’avversario tipico della sinistra”.

“Ti querelo!”, urla Pecunia a Cenerini uscendo dall’aula. Uscita che precede di qualche minuto quella di tutta l’opposizione: l’assemblea è sospesa per mancanza del numero legale e la proposta della cittadinanza onoraria a Segre si arena tra i banchi del consiglio comunale. Tutto rimandato alla prossima seduta.

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