In merito alle polemiche per l’intitolazione della piazza a San Josè Maria Escrivà, l’Amministrazione precisa che la procedura per la richiesta di denominazione, regolamentata dal “Regolamento Toponomastico” approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 13.03.2012, anche in questo caso è stata pienamente rispettata.
Come da articolo 14, le richieste di denominazione da presentare al Sindaco possono essere avanzate da: Commissione Consultiva per la Toponomastica nella sua collegialità o individualmente ogni singolo componente, Sindaco, Consiglieri Comunali, componenti della Giunta Comunale, Enti Pubblici o Privati, associazioni a carattere nazionale o locale, partiti politici, istituti circoli, organizzazioni sindacali, comitati, gruppi e singoli cittadini.
Come da articolo 16, le richieste si raccolgono presso l’Ufficio SIT, Topografico ed Ecografico e la procedura per la denominazione delle aree seguita dall’ufficio competente consiste nel seguente iter: dopo l’acquisizione del parere della Commissione Consultiva per la Toponomastica che deve essere inserito nella delibera, si formula la proposta di deliberazione alla Giunta Comunale. Una volta approvata la proposta dalla Giunta, si invia l’atto di deliberazione in duplice copia al Prefetto unitamente alla lettera di richiesta autorizzazione e di tutta la documentazione inerente l’intitolazione corredata di pianta del luogo interessato alla denominazione.
L’atto è esecutivo successivamente al nulla osta prefettizio.
Nel caso dell’intitolazione della Piazza a San José Maria Escrivà è stato seguito esattamente questo iter amministrativo come da prassi. Tutte le polemiche scaturite sono squisitamente di natura politica e nulla hanno a che fare con le procedure amministrative che sono state, come sempre, perfettamente rispettate.