Occorre entrare nel dettaglio della vicenda per evitare che i commenti – ormai più dischi rotti - che si leggono sviino dalla realtà.
È un fatto pacifico che la vicenda su cui si consuma il blocco dei lavori del Felettino, da più di due anni ad oggi, riguardi una variante che la ditta Pessina presenta e che ha ad oggetto la costruzione delle fondamenta della struttura, mentre nulla si è mai obiettato sugli aspetti del bando o su qualsivoglia aspetto di carattere generale.
È un fatto, anche questo pacifico, che tale variante venga presentata dalla ditta a seguito di un’osservazione della Provincia della Spezia, proprio in merito alla costruzione delle fondamenta.
Prima domanda: come mai, su un progetto che, a detta di tutti, possedeva già valutazioni positive per andare ad esecuzione lavori, la Provincia prescrive quest’osservazione, peraltro su un aspetto molto delicato?
È un fatto, perché ce lo dicono le date, che per molti mesi, tale variante non venga nemmeno presa in considerazione da IRE, il braccio operativo della Regione, perché, appunto, si reputa il progetto corretto nella sua versione iniziale. Ma se, a seguito di un’osservazione, una variante dalla ditta viene presentata, immagino che il procedimento per giudicarla debba partire, altrimenti si crea un intoppo. E difatti l’intoppo si crea: la variante rimane sospesa, insieme ai lavori. Al punto che deve intervenire, dopo mesi, l’organo di vigilanza, per pressare IRE e far partire il procedimento di valutazione.
E quindi: come mai IRE per mesi pone tale condotta, su un’azione legittima del costruttore?
Il procedimento di valutazione si avvia. Dopo alcune mancanze da parte del costruttore sul materiale presentato, la Provincia impiega pochissimo tempo ad esprimersi in merito. Riceve il materiale completo ad Aprile, l’esito arriva a Maggio (poco più di un mese). Ed è giudizio positivo: la variante “appare migliorativa rispetto all’originario progetto esecutivo, poiché, tra l’altro, è aderente anche alle nuove normative tecniche in materia di sismica introdotte nel 2018.” “Auspico che tutti i soggetti coinvolti lavorino già oggi con la stessa tenacia e rapidità con cui la Provincia ha affrontato il delicato passaggio”. Sono le parole del Presidente della Provincia (di centrodestra).
Per la prima volta finalmente, dopo due anni, qualcuno dice che ci sono dei miglioramenti. In questo spaccato di tempo, nelle sedi pubbliche, chiedevo sempre ai miei interlocutori (Amministrazione, IRE): ma com’è possibile che una variante presentata non sia migliorativa rispetto alla situazione precedente? Non avrebbe altrimenti senso presentarla. Esistono o no questi miglioramenti?
In due anni non ottenni risposta da nessuno. Oggi, di fronte a quella della Provincia, pongo il terzo e più importante quesito: come mai su una variante migliorativa della sicurezza sismica, su cui il costruttore ha dichiarato fin da subito di non chiedere 1€ di più rispetto ai costi originari e di non impiegare 1 giorno di più all’esecuzione lavori rispetto ai tempi originari del progetto, e su cui la Provincia ha impiegato un solo mese per la valutazione, IRE non si è ancora espressa?
I cittadini non devono essere fuorviati. Il blocco dei lavori, che il cantiere dell’ospedale sta subendo, non riguarda il bando in sé, o aspetti le cui responsabilità possono essere ricondotte a chi c’era prima. Il problema è uno, preciso. Emerge a lavori in corso ed ha sempre riguardato chi c’è ora al governo degli enti e chi sta gestendo per essi l’appalto.
Quegli interrogativi ne sono la dimostrazione e sarebbe buona cosa darvi finalmente una risposta.
Marco Raffaelli
Consigliere Comunale della Spezia - PD