Il congresso provinciale del PD, in cui verrà eletto il nuovo segretario provinciale, è già programmato entro settembre e nonostante l’imminenza dell’appuntamento si registra un insolito silenzio dalle parti di Via Lunigiana.
Insolito dal momento che in genere il battage mediatico delle correnti in appoggio dei vari candidati e delle relative mozioni si intensifica notevolmente con l’avvicinarsi del momento congressuale, salvo la presenza del cosiddetto accordo unitario di tutte le correnti su un (pre)determinato candidato.
Nel PD spezzino, da un po' di tempo sottotono nel dibattito politico cittadino e al traino dell’iniziativa politica di Guido Melley e del suo gruppo di opposizione LeAli a Spezia, non sono molti coloro che da anni hanno l’ultima parola sulle scelte decisive nell’organigramma del partito: la deputata Raffaella Paita, l’ex ministro Andrea Orlando e, dopo la recente rielezione a Bruxelles, l’eurodeputato Brando Benifei con la sua corrente di giovani.
In un momento nel quale i candidati forti e spendibili non sembrano essere fra le file di nessuno dei sopracitati capi-corrente, un nome unitario e in qualche modo ecumenico e spendibile potrebbe essere quello del neoeletto segretario ligure dei Giovani Democratici Gianmarco Franchi, consigliere comunale a Bolano.
Nella sua precoce militanza politica il giovane Gianmarco viene “scoperto” da Benifei e lanciato nell’agone politico, ma intrattiene rapporti cordiali anche con l’area della Paita e quella di Orlando che, proprio in virtù del profilo giovane e non ancora “bruciato” dalle schermaglie locali, potrebbero convergere proprio sul profilo ecumenico di Franchi, del quale in molti dicono il pregio maggiore sia una grande capacità di ascolto.
Come del resto, in uno scenario del genere, potrebbe trovare conferma la candidatura di Guido Melley, anch’essa dallo spirito unificante per quanto asseritamente civica ed esterna al partito, di cui avevamo già dato conto in questo precedente articolo.
In queste calde giornate di passaggio fra luglio e agosto, in molti nel partito accarezzano queste ipotesi in attesa di settembre, che in effetti è dietro l’angolo, fatta salva l’italianissima e sacrosanta pausa augustea.