Questo direbbe oggi “la politica” quella con la P maiuscola, quella dei più navigati, quella dei superesperti. Quella che insomma ci ha condotto sin qui. Sull’orlo del baratro. In tutti i sensi.
La decisione da parte dell’impresa Pessina di depositare presso il tribunale di Milano la richiesta di concordato in bianco infatti aprirebbe la strada alla individuazione di quei cantieri che possano garantire una adeguata reddittività. Difficile pensare che quello del Felettino possa risultare compreso tra questi.
E allora?
Lunedì ci dovrebbe (il condizionale quando ormai si parla di commissioni consigliari è d’obbligo) essere una importante commissione chiesta dalla Consigliera Dina Nobili alla quale dovrebbe essere presente anche un esponete della Pessina.
Sarà importante da questa capire effettivamente due cose.
Una, evidentemente, la posizione dell’impresa Pessina che ha sempre più contorni paradossali e grotteschi, se non fosse che al centro di essa gravita un tema importante quale quello della salute pubblica, ormai gravemente compromessa da una sanità spezzina in ginocchio, di cui l’ospedale del Felettino prima demolito e poi mai più riedificato rappresenta una icona vergognosa.
L’altra, cosa intende fare il centrodestra al governo ormai da anni di regione e comune per garantire quanto agli spezzini spetta di diritto, ovvero curarsi a casa propria senza dover essere trattati come pacchi postali in un momento difficile della propria esistenza quale quello di chi è malato.
Un cambio politico alla guida infatti di entrambi gli enti di governo a nulla è valso per rimettere in pista il nuovo ospedale, anzi ha contribuito ancor più a intorbidire le acque con un rimpallo di responsabilità vergognoso, quanto inutile.
Oggi puntare il dito non serve. Non serve alle opposizioni, perché facilmente trascinabili nella polemica, ed è addirittura un atteggiamento incosciente e irrispettoso se a farlo è chi governa, perché chi oggi ne ha titolo non è stato messo lì per piagnucolare e accampare scuse ma per agire.
Agire in questo caso significa garantire agli spezzini una sanità decente: Ospedali compresi.
In caso contrario si indichi delle possibili alternative e ci si assuma le proprie responsabilità.
Fuori dai denti, chi scrive è uno spezzino, consigliere comunale, che non ha mai governato in questa città.
Sono arcistufo di vedere i miei concittadini privati di un loro sacrosanto diritto che è quello di avere un ospedale degno di questo nome. Di vederli sballottati in un momento difficile della propria vita quale quello che si vive quando si è, o si ha parenti malati.
Ho votato come molti di voi prima Tizio e poi Caio e nulla è cambiato in fatto di sanità (e non solo).
Che almeno non mi si prenda per il sedere addossando sempre le colpe a chi è già stato defenestrato.
Se non si è capaci di risolvere la situazione c’è solo una cosa da fare. Tornare a fare opposizione, dove il mugugno è lecito. Se si governa no ! E’ inutile quanto scandaloso.
Massimo Baldino Caratozzolo
Spezzino e Consigliere comunale