Le associazioni degli Spedizionieri del porto della Spezia, dei Doganalisti e degli Agenti Marittimi rivendicano come in questi anni lo sviluppo della portualità ligure, la crescita dei traffici e conseguentemente la competenza e la professionalità degli operatori, hanno fatto da traino all’intera portualità italiana. Oggi, e i dati lo confermano, la portualità ligure-toscana serve buona parte del mercato del nord ovest e del nord est di Italia e le prospettive vanno nel consolidamento di queste direttrici; non a caso l’Unione Europea ha voluto che in Liguria passassero due dei corridoi principali europei Ten-T.
In questo quadro si afferma senza dubbio che tutte le politiche sulla portualità e sulle relative infrastrutture non possono che avere un respiro nazionale ed europeo, con una programmazione temporale che ponga in armonia i più importanti mercati italiani e le destinazioni logistiche in grado di concorrere con gli altri hub europei e mondiali. Valorizzare la concorrenza e misurarsi con queste realtà stimola inoltre l’efficienza l’innovazione e l’economicità nei servizi.
Oggi le più importanti Regioni Italiane, anche la Liguria, discutono sul come sperimentare in forma autonoma alcune competenze oggi di rilievo nazionale, crediamo a tal proposito che ogni forma di azione amministrativa e politica in grado di promuovere efficienza e benefici all’economia e alla collettività vada perseguita, tuttavia riteniamo e ribadiamo un errore strategico e dannoso per l’intero Paese, regionalizzare politiche sulla portualità, sulle governance e sulle infrastrutture dedicate che oggi possono produrre competitività ed effetti positivi solo se attuate con una regia nazionale in grado di concorrere a livello europeo e mondiale.