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Imprenditoria: agevolazioni e finanziamenti In evidenza

Per buttarsi nell’imprenditoria occorre avere un buona strategia d’azione, un piano marketing ben ponderato e delle risorse economiche per partire. Agevolazioni e finanziamenti possono essere un aiuto concreto per le giovani startup.

Diventare imprenditore non è cosa facile, occorre avere la giusta preparazione che solo studio e gavetta possono dare. Ma quando ormai ci si sente pronti per iniziare un’attività in proprio occorre avere le idee ben chiare su come proseguire.
Prendiamo come esempio Marco Tronchetti Provera, che dopo la Laurea In Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano intraprende un periodo di apprendistato all’estero. Questa esperienza presso la ditta inglese di trasporti e logistica si dimostra fruttifera, al punto che al suo ritorno a Milano fonda la sua prima società, operante nello stesso settore, la Sogemar. Qui inizia la scalata al successo di Provera, che lo porterà a ricoprire diversi ruoli importanti nel panorama della finanza italiana.

Certo, aprire una piccola Startup può non essere una cosa semplice, se non si ha una solida base economica con cui partire: le uscite finanziate, soprattutto durante il primo anno, possono essere maggiori rispetto le entrate, generando disequilibrio e frustrazione. Ed è per questo motivo che per affrontare le prime difficoltà è importante sfruttare le agevolazioni e anche i finanziamenti convenienti.
Le agevolazioni fiscali servono anche per incentivare determinati settori dell’economia che altrimenti non potrebbero svilupparsi, danneggiando l’economica generale. Le agevolazioni, quindi, sono state create per ridurre il carico fiscale di alcuni soggetti economici.
Le agevolazioni vengono usate nelle politiche di sviluppo economico per motivare i settori nascenti, mercati regionali in via di sviluppo, comportamenti o consumi meritevoli, e per sostenere soggetti in difficoltà economica.
Un esempio di agevolazione fiscale può essere l’articolo 1 del Decreto Monti, l’ACE (“aiuto alla crescita economica”), recentemente modificata, che introdusse la deducibilità all’imponibile di parte dell’incremento di capitale proprio dell’impresa, moltiplicato per un coefficiente fissato annualmente dal governo.
Attualmente l’aliquota utilizzata per il calcolo del “rendimento nozionale” del nuovo capitale proprio è del 4,75% (non è stata quindi apportata alcuna modifica) per il periodo d’imposta sino al 31 dicembre 2016 e sarà del 2,3% per quello fino al 31 dicembre 2017 e sino al 2,7% dal 2018.

Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, invece, questi vengono erogati mediante interventi da parte dello Stato oppure delle Regioni, mediante legislazioni che hanno lo scopo di aiutare i settori di attività, degli investimenti specifici oppure la ripresa di aziende che sono state colpite da calamità naturali o da situazioni di sottosviluppo.

Inoltre, talvolta, i finanziamenti sono disponibili per determinati settori, come le startup, micro e piccole imprese gestite da giovani o donne. Invitalia, ad esempio, ha lanciato l’incentivo “Nuove imprese a tasso zero”, con l’obiettivo di supportare la creazioni di micro e piccole imprese di giovani con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, oppure da donne di qualsiasi età.
La dotazione finanziare è di circa 150 milioni di euro, quindi le agevolazioni termineranno a esaurimento dei fondi. Il finanziamento è a tasso 0 per progetti fino a 1,5 milioni di euro e può arrivare a coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili. Il restante 25%, invece, spetta all’impresa che dovrà quindi utilizzare le proprie risorse o ricorrere a finanziamenti bancari.

Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, la legge italiana, 215/92 “azioni positive per l’imprenditoria femminile” prevede agevolazioni per le imprese formate prevalentemente da donne, siano queste già costituite o da costituire (è importante però sapere che nel momento in cui si presenta la domanda non occorre aver già costituito una società, operazione che può avvenire ad approvazione del finanziamento).

Chiaramente, ci sono dei requisiti da rispettare, ad esempio il titolare della ditta individuale deve essere una donna; nelle cooperative o società di persone almeno il 60% dei soci deve essere donna; per le società di capitali, invece, almeno 2/3 delle quote devono appartenere alle donne e l’amministrazione deve essere costituito da almeno 1/3 di donne.

Occorre poi scegliere l’agevolazione che fa al caso proprio che può essere: regionale, con finanziamenti parzialmente a fondo perduto; nazionale attraverso il Fondo di Garanzia, non un vero e proprio contributo economico ma consente la richiesta di un finanziamento garantito dallo Stato, intervenendo quindi sulle garanzie reali, assicurative e bancarie.
Anche il microcredito non eroga contributi economici ma prevede la garanzia sull’eventuale prestito richiesto, ed è accessibile solo alle imprese già costituite o alle professioniste (quindi con partita IVA da almeno 5 anni) che non devono avere più di 5 dipendenti. In caso di Società di persone, SRL semplificate e cooperative si può arrivare fino a 10 dipendenti.
L’altra forma di agevolazione fiscale è l’autoimpiego Invitalia, di cui abbiamo già parlato.

Finanziamenti e agevolazioni sono molto importanti per rilanciare determinati settori. Un esempio concreto è quello che sta avvenendo in Emilia Romagna che negli ultimi due anni ha visto nascere più di due imprese agricole al giorno, secondo l’analisi di Coldiretti regionale.

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