Ha posto tuttavia la questione della mancanza degli spazi come vincolo alla realizzazione di questo obiettivo. Se il problema di spostare i centri direzionali alla Spezia sono gli spazi, l'Amministrazione Comunale è a disposizione per conoscere e soddisfare questa esigenza nel breve tempo.
Comunque, vista la disponibilità a considerare la questione, occorre al più presto aprire un tavolo ministeriale, con la Marina Militare e lavorare uniti per raggiungere questo obiettivo. Già da tempo abbiamo posto all'attenzione del Ministro Pinotti e del Ministro Calenda la proposta di creare alla Spezia un polo di eccellenza dell'industria della difesa navale, consapevoli che lo scenario di consolidamento dell'industria bellica europea richiede la razionalizzazione dei poli produttivi nazionali.
La città della Spezia, per ragioni industriali, commerciali e logistiche, si configura come sede ideale di un polo di interesse nazionale ed europeo della difesa navale. La forte presenza della Marina Militare consente di ottimizzare la sinergia tra forze armate e industria in tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione al supporto post vendita.
Un simile scenario consentirebbe alla Spezia di riprendere un ruolo strategico nel settore che negli anni è stato perso, ma anche di rafforzare il ruolo dell'indotto e attirare nuovi investitori per le parti di alta tecnologia.
Il piano non coinvolge naturalmente solo la Fincantieri, ma quanti sul territorio lavorano nel settore difesa.
E' chiaro che la discussione va portata anche sulla legge navale e sulle ricadute che questa ha sul territorio. E non parlo solo di assunzioni, ma anche e soprattutto della qualità delle assunzioni, dei profili professionali e delle ricadute in termini di reddito e di occupazione giovanile che questi investimenti porteranno sul territorio della Spezia.
Il territorio deve avere risposte.