In questo contesto si impone la necessità di un cambio di rotta della programmazione commerciale e produttiva.
I Sindacati ritengono pertanto necessario, a fronte di una città che vede il doppio dei metri quadri destinati alla grande distribuzione rispetto alla media dei territori con più di 10000 abitanti, che la politica e le istituzioni blocchino l'insediamento di nuovi centri commerciali, a favore di un processo di sviluppo di altre attività quali turismo, industria e attività produttive a grande valore aggiunto.
Chiediamo la costituzione di un tavolo tecnico tra le istituzioni (regione ed enti locali) e le parti sociali (Sindacato e associazioni) .
Nell'immediato chiediamo la proroga della sospensione temporanea della presentazione delle domande per medie e grandi strutture di vendita e centri commerciali sino al 30 settembre, al fine di favorire una valutazione più approfondita degli indirizzi e criteri di programmazione commerciale e urbanistica nella nostra regione.